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Il significato del 1° maggio e quella tradizionale messa alle acciaierie "Riva" a Lesegno

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - Monsignor Egidio Miragoli, vescovo di Mondovì, ha celebrato la Santa Messa alle ore 9:30 all'interno delle acciaierie "Riva" a Lesegno (Cuneo). Hanno partecipato alla funzione religiosa il padre Marco Pagliccia, parroco di Lesegno, il padre Andrea Cravero, il padre Gino Romana e don Federico Boetti.

Quella del 1° maggio è una data quasi universale per celebrare una giornata che ha un grande significato, e una storia che affonda le proprie radici nel passato. La festa dei lavoratori che si festeggia ogni anno il 1° maggio nasce con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali, gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie. Costituisce non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche in cui ricordare il passato.

La scelta della giornata del 1° maggio 1886 vuole ricordare la tragedia della rivolta di Haymarket, avvenuta a Chicago nel 1886. Nei primi giorni di maggio di quell’anno nella città si erano susseguite proteste e scioperi dei lavoratori, che avevano come obiettivo principale quello di portare l’orario di lavoro a 8 ore al giorno. Il 4 maggio scoppiarono degli scontri che portarono alla morte di diversi lavoratori e di 7 poliziotti.

La festa del primo maggio divenne ufficiale in Europa a partire dal 1889, quando venne ratificata a Parigi dalla Seconda Internazionale, organizzazione che aveva lo scopo di coordinare i sindacati e i partiti operai e socialisti europei. In Italia la festa del 1° maggio fu introdotta solo due anni dopo.

Il primo maggio, festa dei lavoratori, è la festa istituita in memoria delle battaglie operaie volte alla conquista di diritti e sicurezza sul luogo di lavoro. Rivolgendosi alle persone presenti, il vescovo li ha sentitamente ringraziati, per la festa del lavoro e dei lavoratori, e la festa liturgica di san Giuseppe lavoratore: “Due circostanze che, almeno per i credenti, si illuminano a vicenda".

Sergio Rizzo

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