BRA
FIORELLA AVALLE NEMOLIS - "Proprio all'una e venti del primo dell'anno è arrivata la telefonata. L'avevo salutato da poco, con mio figlio Marco e mia nuora Simona - mi racconta la moglie Luciana -. Quest'anno avremmo festeggiato i sessant'anni di matrimonio". E' proprio nello stile di Michele, che amava la vita e non voleva sprecarla, avere sbocconcellato almeno un po' del 2020.
Michele Benedicti è appartenuto alla combriccola dei negozianti pionieri di via Principi di Piemonte a Bra, in provincia di Cuneo. Erano gli anni '70, la via non aveva ancora uno sviluppo commerciale quando i coraggiosi si proposero con attività innovative.
Michele, diplomato perito radio-tecnico ed elettronico all'Istituto Avogadro di Torino, e in seguito specializzato con corsi all'Istituto "Alessandro Volta", dopo l'esperienza alla ditta Fimet di Bra, si mise in proprio in un piccolo locale in via Audisio, riparando radio e televisioni. Ma, di lì a poco, la sua lungimiranza lo portò ad aprire una stazione di servizio autoradio e antifurti, in via Principi di Piemonte, proprio accanto ai locali dell'ex ufficio postale (dove ora c'è un negozio di abbigliamento).
Furono anni di fervente lavoro: ogni automoblista ambiva all'autoradio e poi al mangiacassette, era un privilegio viaggiare e ascoltare musica. E non era un secolo fa.
Da esperto radiotecnico, presto si accese in Michele la passione del radio amatore. Superò molti ostacoli per ottenere il patentino, così aprì la via ad altri aspiranti radio amatori, adoperandosi per la fondazione, a Bra, della prima sezione Ari (associazione radioamatori italiani) in via Mendicità Istruita, di cui ne fu presidente per 15 anni.
In veste di collega negoziante della via Principi di Piemonte, rammento il suo carattere scherzoso, il suo sorriso a metà, da sornione che la sa lunga, con l'immancabile cicca tra le dita ingiallite di nicotina.
La voglia di fare combriccola con gli altri "principini" (così ci chiamavano), ma mi stupiva soprattutto la sua insaziabile sete di pura sperimentazione in tecnologia, così affascinato da quel mondo, in cui si addentrò con imprese non da poco, come implementare reti televise amatoriali.
Mi raccontava con entusiasmo di notti trascorse col fedele baracchino alla ricerca delle onde radio giuste per collegarsi con tutto il mondo, per fare amicizie, masticando un po' tutte le lingue per capirsi e per viaggiare già informato su luoghi e costumi.
Il suo mantra era "Chi ha tempo non aspetti tempo" e certo lui non ne ha sprecato, lavorando di giorno e connettendosi di notte.
Persino quando decise di smettere l'attività non perse tempo, mi disse che non valeva più la pena di dannarsi per quattro soldi, così divise la sua vita fra il freddo clima dell'Italia e quello temperato di Tenerife, dove con la moglie Luciana trascorse anni felici.
Aveva abbandonato le cose, prima che le cose lo abbandonassero. Molti braidesi, e non solo, hanno un buon ricordo di Michele, e chissà quanti radioamatori lo rimpiangeranno!
Fiorella Avalle Nemolis