Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Il presepe del riuso a Bra, un esercizio di bellezza e ingegno dei volontari "Amici di Santa Croce"

BRA

Foto
Condividi FB

FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Con lo sbuffo d'aria spingo la porta laterale della storica chiesa della Santa Croce, in via Umberto I a Bra. Ogni anno provo stupore, quasi di bimba, alla vista dell'incantevole presepio, frutto dell'operoso lavoro collettivo, ideato dal compianto Michele Vola, appassionato presepista e allestito già nel 1991 con un gruppo di volontari. Da allora la tradizione del presepe definito "del riuso" continua grazie agli appassionati volontari che si sono succeduti nel tempo. Fedeli all'antica formula, ancora oggi gli esperti presepisti utilizzano, sia per la parte meccanica che per quella di costruzione, tutti oggetti e materiali di riciclo, che trasformano e adattano con ingegno e capacità manuale.

L'alternarsi della notte e del giorno, con un'accurata regia di luci, conferisce al paesaggio l'autentica atmosfera della quotidianità, che allestito nella chiesa ancora consacrata accresce il sentimento di venerazione alla Natività. Tanto che, in raccoglimento, mi sorprendo a meditare e riflettere sul vero significato del presepe. Avvicino gli attuali generosi volontari, che sono Simone Garrone, Claudio Vola, Giorgio Daniele, Antonio Martinengo, Renzo Goitre, Piero Garrone.

“Qual'è la novità che avete apportato?”. Risponde uno tra loro: “L'angolo sulla sinistra dove sono rappresentate le botteghe con gli artigiani mentre svolgono gli antichi mestieri, scanditi dal rumore dei loro attrezzi; il tosatore di pecore e la materassaia che sono all'opera e il bue mentre traina lo spartineve. E' stato ripristinato il barcaiolo, spesso si guastano i meccanismi, quindi per le riparazioni ci ingegniamo per risparmiare, utilizzando motorini elettrici recuperati da elettrodomestici (lavatrici, frullatori), anche dai led dei vecchi fanali d'auto, o da altri apparecchi, sempre reperiti dai demolitori”.

Un esempio di ingegnoso marchingegno: con l'utilizzo di un motorino del tergicristalli dell'auto e, troncando la catena della bicicletta, rivettando pezzo per pezzo, sono stati costruiti gli ingranaggi per sostenere e muovere un gruppo di fedeli, mentre si avviano in processione verso la chiesa dei Battuti Bianchi. Dietro le quinte mi sorprende l'esorbitante quantità di cavi e cavetti elettrici che corrono per terra, al fine di alimentare le luci dei villaggi e di motorini elettrici per movimentare tutto lo scenario.

Ogni singolo filo muove personaggi e attrezzi da lavoro, come la pompa che spinge in alto l'acqua della cascata e alimenta la ruota del mulino ad acqua. Il presepe della chiesa della Santa Croce è un capolavoro di artigianato elettromeccanico, ci vorrebbero ore per osservare tutti i minuziosi particolari eseguiti con pazienza certosina. La particolarità del complesso e suggestivo allestimento, consiste nella collaborazione tra gli attuali sei componenti del comitato solidale volontari Amici di Santa Croce, il cui presidente è l'avvocato Pier Giorgio Pirra.

Ogni anno i volontari, che si distinguono per coerenza e unitarietà, smontano il presepe per rimontarlo l'anno successivo, con le modifiche volte a rinnovare il progetto e sostituire i pezzi dei meccanismi guasti, sempre mantenendo l'ingegnosa formula del riuso per risparmiare. Le offerte dei visitatori e le donazioni sono destinate a contribuire ai lavori di consolidamento e restauro della chiesa (telai delle finestre, pulizia generale, rifacimento dell'impianto elettrico, interventi sul campanile).

Certo, occorrerebbero più investimenti, chissà che qualche estimatore di tanta bellezza artistica e colpito dall'abnegazione dei volontari, sia invogliato a venire in soccorso di un edificio storico così importante a cui i braidesi sono molto affezionati.

Fiorella Avalle Nemolis

VIDEO