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Due Oblate di San Biagio Mondovì: "Il monastero chiude, cerchiamo ospitalità"

MONDOVì

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"San Biagio chiude e la Fraternità delle Oblate si trasferisce". E' quanto si legge sul sito del monastero di San Biagio Mondovì, in provincia di Cuneo. 

"Ci hanno chiamate a tenere aperte le porte di San Biagio nel luglio del 1985 - raccontano le sorelle - e ora ci viene chiesto di chiuderle. Fedeli al sensus ecclesiae, ci poniamo all’ascolto dello spirito nell’invito del nostro vescovo e ci disponiamo a partire entro settembre".

“Il mondo è grande, cambio posto, diceva padre Filiberto Guala quando gli si prospettava la possibilità di dover lasciare San Biagio. Ora per noi - proseguono le sorelle -, sue eredi spirituali, si presenta la necessità di lasciare questo monastero per portare le nostre esperienze e continuare il nostro servizio là dove lo spirito santo ci indicherà nella parola dei vescovi e dei tanti amici".

L'appello: Siamo Oblate secolari del monastero della Novalesa dei S.S. Pietro e Andrea, della Congregazione Benedettina Sublacense-Cassinese, del quale è priore conventuale don Paolo Maria Gionta. Siamo in ricerca di un posto capace di consentire alla nostra vita monastica di mantenere fermi i punti essenziali:

- perseguire un genere di vita improntato alla ricerca di Dio;

- al culto liturgico e della lectio divina;

- alla comunione fraterna in particolare nella specifica forma del dialogo ecumenico ed inter-religioso con incontri e momenti di riflessione;

- nell’accoglienza di chi è alla ricerca di Dio o semplicemente desideroso di trovare un senso alla propria vita (ispirandoci alla Madonna della Fiducia, tanto cara a padre Guala);

- al lavoro, che attualmente si articola nei laboratori di iconografia e arti manuali, nella ceramica, nella cura delle api e di piccole coltivazioni e nell’editoria.

La nostra biblioteca è l'ambiente che permette ad una tradizione di conservarsi fra le varie circostanze della vita. Luogo di formazione spirituale fondata sulla testimonianza patristica, è un punto di riferimento culturale non solo per noi, ma per tutti gli interessati agli argomenti monastici e di dialogo ecumenico ed interreligioso.

Si realizza così l’ora et labora caratteristica della vita benedettina nella nuova terra dove ci trasferiremo".

(Foto dal sito www.monasterosanbiagio.com)

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