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Il mio migliore amico Dragon: il cane molecolare che aiuta il soccorso alpino

CUNEO

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ANGELA PITTAVINO - Il cane molecolare è stato determinate in molte ricerche persone in provincia di Cuneo. Molti i casi in cui grazie al suo fiuto persone ferite sono state ritrovate velocemente prima di un’inevitabile tragedia.

Ma si conosce ancora molto poco riguardo a questi amici a 4 zampe che aiutano con determinazione e devozione i soccorritori durante le ricerche.

Tra questi, sicuramente c’è Dragon, uno splendido esemplare affidato a Roberto Coda Zabetta del soccorso alpino e speleologico piemontese e residente a San Giovenale di Peveragno.

Abbiamo chiesto al suo padrone e collega Roberto di parlarci un po di lui e dello straordinario legame che si è creato tra loro negli anni. Innanzitutto sappiamo che Dragon appartiene ad una razza molto particolare e prestigiosa.

“Esattamente, Dragon è un”Bloodhound” o meglio, quella è la denominazione americana anche se effettivamente il nome corretto e' Chien de Saint Hubert (cane di San Uberto). - spiega Coda -. La razza infatti ha origini antichissime e proviene dalle Ardenne in Belgio e risale al medioevo. Questa razza fu poi incrociata con il Dogo e venne introdotto dagli spagnoli in America per scopi ahimè molto meno nobili di quelli attuali, infatti veniva utilizzato per dare la caccia agli Indios!”

Sottolinea Roberto Coda: “E’ una razza molto famosa in Usa e viene utilizzata sia dalla polizia che dagli Sceriffi per la sue doti fisiche e caratteriali ma anche a livello familiare è capace di offrire tantissimo. In America il Bloodhound è stato reso celebre grazie due “personaggi” dei cartoni animati Disney molto amati: uno è Pluto di Topolino e l’altro è Napoleone, uno dei protagonisti della Carica dei 101”.

“Il mio Dragon arriva proprio dagli Usa, é nato a Osceola in Wisconsin il 19 marzo del 2012. Ora ha 5 anni ed è quindi nel pieno della sua maturità - spiega Roberto Coda -. Il nome da pedigree è “Legend don't be late” e, in Italia, siccome la cucciolata doveva iniziare con la lettera “d” e casualmente era l’anno del Drago (secondo il calendario cinese) gli venne dato il nome Dragon".

Continua il soccorritore Coda: “Mi venne affidato quando aveva 3 mesi e faceva parte di un gruppo di 3 fratelli: Dragon per il Piemonte, un fratello per la Toscana ed uno per il Trentino Alto Adige). L’assegnazione di Dragon fu quindi una cosa del tutto casuale ma non posso non pensare quanto il suo arrivo nella mia vita fosse già stato scritto. Infatti da più di 20 anni ho un drago tatuato su una gamba e ora lui segue ogni mio passo. Se non è destino questo?”.

“Si tratta di un cane davvero speciale- prosegue il membro del Soccorso alpino -. Si tratta infatti di una tipologia di cane che ha la maggiore predisposizione per la ricerca poiché ha circa 4 miliardi di ricettori olfattivi ed è in grado di concentrarsi sull'odore in modo eccezionale”.

L’addestramento di questo eccezionale cane immagino sia molto impegnativo. A che età si può iniziare a farli lavorare?

“L’addestramento è incominciato da quando aveva solo 3 mesi. Ancora adesso lavoriamo e ci esercitiamo. La prima fase era propedeutica all'aumento della socializzazione con l'umano e con tutte le situazioni anche le più particolari (scale mobili, acqua, grate, ponti sospesi, neve, folla, animali, rovi, ricci, pietre e rocce, auto e camion. Durante la prima fase e poi anche successivamente abbiamo lavorato con molti istruttori ed almeno una volta all'anno partecipiamo allo stage tenuto dagli Sceriffi della Contea della Virginia. Proprio per questo motivo siamo “certificati” ed operativi con un brevetto internazionale (certificazione che abbiamo solo noi e il gruppo dei carabinieri). Ogni settimana “lavoriamo” ed una volta al mese facciamo delle sedute di 3 giorni”.

Continua Roberto Coda: “Sin dai primi giorni dal suo arrivo in Italia Dragon è diventato un vero e proprio “tecnico del Soccorso Alpino” o meglio un membro dell’U.C.R.M. (Unità Cinofila Ricerca Molecolare) del S.A.S.P. (Soccorso Alpino Speleologico Piemontese). Non ho tenuto conto di tutte le missioni alle quali ha partecipato ma essendo operativi da circa 3 anni e mezzo credo si possa dire che sia stato protagonista di almeno 50 interventi.

Con grande soddisfazione posso dire inoltre che la statistica di efficienza è molto alta. Questa viene calcolata sui risultati positivi che tengono conto o del ritrovamento o dalla indicazione positiva”.

Ma quanti cani sono usati nel vostro gruppo?

“In Piemonte attualmente c'è solo lui. Nel Soccorso Alpino oltre a Dragon come Bloodhound operativi abbiamo: Gastone in Lombardia, in Veneto, PierGiorgio nelle Marche, Aslan in Toscana (fratello di Dragon). Esistono altri gruppi uno è quello dei Carabinieri ed uno della Associazione Carabinieri”.

“Tra me e Dragon si è creato un legame davvero forte, dire che si tratta di un legame stretto è riduttivo -spiega Coda-. Ci capiamo. Anche se lui è sicuramente più bravo di me a farlo. Io per capirlo come si dice in gergo devo “leggerlo” poiché sono molti i fattori da tenere a mente: stato d'animo, attenzione sul lavoro, indicazioni e tanto altro. Non è sempre facile perché le modalità sono molte e ogni tanto il “ragazzo” simula per fare ciò che vuole. C'è da dire però che quando lavoriamo in ricerca realmente e quindi in intervento la nostra focalizzazione è massima e lui è estremamente concentrato. Tra i due sicuramente è lui quello che ha dato di più all’altro".

Spiega Roberto Coda: “Il motivo per cui ho deciso di intraprendere questa esperienza piuttosto complessa, impegnativa ed anche pesante emotivamente forse è strano. Io amo gli animali ed in particolare i cani. Ho però deciso di partire con il Bloodhound perché lavorando come TER (Tecnico di Ricerca per il Soccorso) mi rendevo conto che era necessario per aumentare le probabilità di ritrovamento. Tutto è nato da un mio amico che perse il padre nell'alluvione di alcuni anni fa e ricordo quanto per lui fosse importante ritrovare, brutto a dirsi, almeno il corpo”.

Continua il membro del soccorso alpino: “Ho visto tanti visi “uguali” in questi anni: la voglia di avere una “risposta” è una necessità poiché quando ami qualcuno e non sai dove sia è terribile. Con Dragon e i suoi colleghi riusciamo in alcuni casi a contribuire almeno in parte. Solo dopo aver conosciuto Dragon ho conosciuto meglio e apprezzato il “mondo del Bloodhound”. Lui è davvero fantastico, il suo modo di esserti fedele e farti sentire unico lo rende il migliore amico che abbia mai potuto desiderare”.

Angela Pittavino

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