MONDOVì
ALICE MARINI - Archibüse è il nome scelto per la giocosa installazione realizzata nella prima edizione di Petites Folies International Summer School a Garessio, in provincia di Cuneo. Un belvedere perenne, come la pianta da cui trae il nome, perché realizzato totalmente in legno di castagno, a secco, in modo da durare nel tempo, ma anche removibile, smontabile e riutilizzabile. E' il progetto di architettura sostenibile nato da un'idea del Comune di Garessio e dell'associazione plug_in, con il sostegno di Fondazione Crc e il patrocinio di importanti istituzioni pubbliche come il Politecnico di Torino, la Strate School of Design di Lione, il think tank Riabitare l’Italia e Inarch/Piemonte.
Con il modus operandi dell'auto costruzione, che permette di risolvere un problema in tempi rapidi, circa una settimana, realizzando un piccolo progetto con un modesto budget, ma in grado di restituire alla cittadinanza un luogo, una possibilità, un'alternativa all'abbandono, il castello nel borgo medievale di Garessio torna a vivere con installazione artistica che ha l'obiettivo di indagare il rapporto tra umanità e natura e sviluppare una cultura ambientale e un turismo green e sostenibile. "Non solo i garessini dovranno adottarlo - spiega il critico di architettura Emanuele Piccardo, curatore del progetto insieme a Luigi Greco e Mattia Paco Rizzi di Grriz - ma sarà compito anche dell'Amministrazione valorizzarlo".
L’obiettivo è da un lato formare i giovani alla cultura del progetto architettonico, attualizzando il "learning by doing", e dall’altro sensibilizzare la comunità locale nel prendersi cura del proprio territorio. L'area, di proprietà di un privato, è stata allestita con un focolare e delle sedute, particolari che migliorano il luogo, lo rendono confortevole e costituiscono un'esperienza comunitaria. A fare da sfondo il panorama naturale sulle Alpi Marittime. Il luogo, aperto al pubblico, si presta ad ospitare iniziative ed eventi nei prossimi anni. Una Summer School sul genere si era già tenuta tra il 2017 e il 2018 in Val Tanaro, a Ormea, per un progetto fotografico di sensibilizzazione sul tema dell'alluvione.
Alice Marini