ALBA
CUNEO CRONACA - Un triangolo di terra, attorniato dalla biodiversità, tipica della Langa. Meta di camminate evasive e riflessive, riscoperta di un "luogo del cuore", da sempre sotto gli occhi ma non valorizzato. La pandemia ha dato alla Famiglia Sebaste lo spunto per avviare il percorso: offrire alla comunità un’opera che celebra la sua storia.
Il Belvedere di PePÈ, situato a pochi passi dal celebre Castello di Grinzane Cavour, nasce con l’intento di proporre al territorio, agli amici e ai turisti un punto di vista innovativo, insolito, da cui immergersi non solo nell’arte contemporanea ma anche nella tradizione contadina del territorio. Un affaccio che offre la possibilità di godere, in un unico scorcio, le principali coltivazioni locali: vigneti, noccioleti, campi di grano, uniti alla peculiare presenza di gelsi, storicamente fondamentali per gli allevamenti di bachi da seta.
Un progetto di mecenatismo culturale, promosso in favore del territorio e della comunità, che unisce passato, presente e futuro, a partire dal nome. La memoria corre al 23 ottobre 1861, l’Italia unita da appena sette mesi: nella ruota dell’Ospedale di Bra un ‘trovatello’, ancora senza nome, si affacciava alla vita. Elementi particolari lo hanno reso singolare fin da subito; il corredo del piccolo Giuseppe era insolito in una terra dove la miseria la faceva da padrona: abitini, cuffiotti nuovi e una croce d’oro appesa al collo con un sottile nastro di seta. C’era anche un biglietto, scritto su entrambe le facciate. Su un lato recitava: Ernesto. Sull’altro la data di nascita. Sulle sue radici il mistero. La certezza è che, quella notte, il neonato che la madre avrebbe voluto Ernesto venne portato in parrocchia e battezzato con il nome di Giuseppe. Il cognome che gli fu assegnato, Sebaste, sarebbe poi diventato sinonimo di Torrone e di festa, in Piemonte e non solo. Ma un nome dettato dall’affetto Giuseppe Sebaste lo ha avuto: Pepè, l’amorevole nomignolo con il quale lo hanno chiamato e lo chiamano in famiglia.
Da giovane garzone nella pasticceria di Alba alla decisione di mettersi in proprio per coltivare il sogno: non potendosi permettere di acquistare le mandorle per impastare il torrone, introdusse l’utilizzo della nocciola. Fu così che, facendo di necessità virtù, creò l’originalità del suo prodotto che ancora oggi caratterizza l’azienda sul mercato. Era il 1885. Alla vigilia dei 150 anni di storia, scritta grazie all’impegno di cinque generazioni, rappresentate da Oscar, Dario, Egle, Matteo e Lucia, nasce il Belvedere di PePÈ, in posizione panoramica sull’anfiteatro del ‘Runc’, lungo via Bricco, nel comune di Grinzane Cavour, a pochi passi dal noccioleto storico della Famiglia, acquistato nel 1935 dalla Marchesa Adele Alfieri Di Sostegno, la Tota, discendente della famiglia di Camillo Benso conte di Cavour, impianto del 1938. Sul Belvedere ecco ‘La Nocciola’, opera dell’artista Samuel Di Blasi.
Una scultura monumentale che celebra il paesaggio e la straordinaria qualità delle nocciole piemontesi. Di Blasi ha dato vita a un’opera d’arte imponente, alta 350 cm, che reinterpreta una nocciola, iconico simbolo della regione piemontese, utilizzando una combinazione di acciaio inossidabile e corten. «Ciò che renderà quest’opera unica nel suo genere è la sua interazione con l’ambiente circostante» sostiene Di Blasi che aggiunge: «Ho dedicato tempo ed energie alla creazione di numerosi studi che rappresentassero questa porzione di collina, che amo chiamare “tassello”, per trasformarla in una seduta panoramica sopra la quale risiederà l’opera stessa».
La scultura è composta da due superfici: una esterna realizzata in acciaio corten e l’altra in acciaio inox “stropicciato”, quest’ultima creerà un effetto speculare che rifletterà la luce, ma al contempo incornicerà il paesaggio retrostante. Le ampie e intricate venature che modellano l’opera permetteranno il passaggio della luce, dell’aria ma soprattutto dello sguardo, offrendo al pubblico una intensa esperienza sensoriale. «Con ‘La Nocciola’, ho voluto catturare l’essenza della bellezza paesaggistica delle nostre Langhe e la ricchezza culturale legata alle nocciole – afferma l’artista – questa scultura monumentale è un omaggio all’incantevole connubio tra arte e natura, che spero possa ispirare una riflessione profonda sulla nostra relazione con l’ambiente circostante e l’importanza di preservare le nostre tradizioni storiche».
Il Belvedere di PePÈ e La Nocciola non solo rappresentano una creazione visionaria ma sono vero e proprio simbolo della cultura piemontese e della passione della famiglia Sebaste e di Samuel Di Blasi per l’arte che ispira e lega le persone al paesaggio.
Samuel Di Blasi
Nato ad Alba in provincia di Cuneo nel 1975, Samuel Di Blasi è un artista che lavora tra Alba, Pietrasanta e Pechino.
Si è formato presso la scuola di Scultura di Riccardo Cordero nell’Accademia di Belle Arti di Torino e a Londra ha perfezionato il suo linguaggio artistico nello studio dello scultore Noriaki Maeda. Ha lavorato presso Agnew’s Gallery, Robert Sandelson Gallery e Stephen Lacey Gallery e dopo aver preso parte alla Summer Exibition nella Royal Academy of Art nel 2001 ha proseguito per più di un decennio la sua ricerca tra simposi, concorsi e esibizioni in gallerie e musei Italiani e non. Nel 2015 ha realizzato “Lo Scalatore di Nuvole” una mostra personale di scultura presso il Museo Nazionale della Montagna di Torino; ha vinto nel 2016 il Premio Nazionale “Ora” e nel 2018 ha realizzato “Sognando Sogni” una personale di scultura presso ADD-Art Gallery di Spoleto.
Nel 2020 a Parigi la Galerie Géraldine Banier che tutt’ora lo rappresenta ha esposto durante l’esibizione “For a better world” alcune sue opere ispirate al legame che intercorre tra uomo e natura. Nel 2022 a Roma presso il Foro Italico ha presentato al grande pubblico l’opera monumentale intitolata “Uomo Onda” in occasione della 53° Edizione dei Campionati Europei di Nuoto.
Attualmente, vive e lavora ad Alba dove sta lavorando alla creazione del film d’arte “Uomo Onda” e dell’opera site-specific “Porta di Luce”, un’opera monumentale lunga oltre quaranta metri, un progetto con il quale ha vinto nel 2022 il Concorso pubblico di idee per la valorizzazione del muro di cinta del campus studentesco dei Licei della città di Alba.
Tutt’oggi continuano ad essere numerose le sue collaborazioni artistiche con aziende italiane e straniere che sostengono i suoi progetti.