CUNEO CRONACA - E' passato un anno dall'uccisione in Iran di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni fermata dalla polizia morale iraniana, percosso e morta nelle carceri del regime iraniano per aver osato, in una manifestazione pubblica, avere i capelli fuori dal hijab (velo islamico). Un regime che perseguita le donne, le imprigiona, le violenta e che toglie loro molte libertà.

A Cuneo, in via Roma, c'è stato un momento commovente e significativo per non dimenticare Mahsa e tanti cittadini iraniani che soffrono e lottano per un paese libero e democratico. La presenza della sindaca di Cuneo ha voluto suggellare il patto di fratellanza, di sorellanza e di amicizia tra la città di Cuneo (medaglia oro alla Resistenza) e la città di Ashraf 3 (campo di combattenti e resistenti in esilio) perché perseguitati dal regime iraniano.

Un momento profondo e toccante è stata la danza eseguita da Elena, Giulia, Letizia, Luisa e Chiara del gruppo di Danza CsValmaira. Con la loro grazia e leggerezza, si sono librate in un volo di libertà in solidarietà con tutte le donne iraniane che non possono partecipare a gare e spettacoli di ballo nei luoghi pubblici. Hanno ballato coordinandosi al canto simbolo della libertà, "Bella Ciao", cantata dalla bravissima Erika, che l'ha tradotta e cantata in lingua persiana, coadiuvata dalla pianista Raffaella Bertaina. Il violino suonato da Vera Anfossi, accompagnato dalla voce di Michelangelo Pepino, ha aggiunto un tocco magico all'evento.

È stata una serata intensa ed emozionante che grida a tutti "Libertà e Democrazia in Iran". La resistenza continua con Marjam Rajavi, cittadina onoraria di Cuneo e presidente del consiglio nazionale della resistenza iraniana in esilio, che porta avanti i 10 punti programmatici per un Iran repubblicano, laico, non nucleare e con il rispetto dei diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite.

Ughetta Biancotto, presidente Anpi Cuneo

Nikzat Krosno, presidente Medici e Farmacisti iraniani in Italia