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I sindaci chiedono alla Regione di riaprire la linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-Savigliano

SALUZZO

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CUNEO CRONACA - La sindaca di Cuneo Patrizia Manassero ha inviato, insieme ai colleghi di Busca Marco Gallo, di Costigliole Giacomo Nasi, di Manta Paolo Vulcano, di Saluzzo Mauro Calderoni, di Savigliano Antonello Portera e di Verzuolo Giancarlo Panero, una lettera al presidente della Regione Alberto Cirio, al presidente della Provincia Luca Robaldo e al presidente della Camera di Commercio cuneese Mauro Gola in cui il territorio compattamente ribadisce l’importanza di sfruttare linee ferroviarie esistenti e di aprire il confronto fra i diversi livelli istituzionali con una tavola rotonda convocata proprio dalla Regione.

"La priorità di tutti noi – scrive la prima cittadina di Cuneo - è riportare a pieno regime la linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-Savigliano, anche per il trasporto passeggeri. La Germania riapre 1300 km di tratte soprattutto per le merci, per decongestionare le strade. In Piemonte abbiamo grosso margine, visti i 500 km di linee inutilizzate, pari al 25% del totale. Come richiesto anche dal Consiglio Comunale di Cuneo tramite l’approvazione di un ordine del giorno, ci impegneremo al massimo delle nostre potenzialità per riaprire questa e altre importanti linee di collegamento”. “È necessario fare ogni sforzo – aggiungono gli altri sindaci del Cuneese - per sfruttare il patrimonio di linee ferroviarie esistenti, immaginare nuovi scali e collegamenti con terminal e porti”.

"La riattivazione della tratta Cuneo-Saluzzo-Savigliano – dichiara Antonello Portera - consentirebbe di decongestionare l’ex statale 589 e agevolerebbe lo sviluppo di un efficiente traffico ferroviario a servizio di ben sette località, oltre a Savigliano anche Cuneo, Busca, Costigliole, Manta, Saluzzo e Verzuolo, e di realtà industriali importanti e caratterizzate da elevati volumi, consolidando sempre più il ruolo dello scalo saviglianese come snodo strategico di tutta l’area”.

I rappresentanti del quadrante Sud-ovest della Regione, area che vale un quarto del Pil piemontese, allargano il discorso e le prospettive anche al potenziamento dei collegamenti con il porto di Vado Ligure, perché “la Granda - aggiungono - lamenta uno sviluppo infrastrutturale sotto la media regionale che limita il potenziale di crescita dell’area e presenta una bassa accessibilità alle dorsali logistiche”. Le richieste sono a largo raggio e comprendono il potenziamento della ferrovia Cuneo – Ventimiglia, il completamento della Asti-Cuneo, la riapertura del casello di Marene in ingresso e uscita, la messa in sicurezza dei colli della Maddalena e dell’Agnello, la realizzazione di interventi per “snellire” il traffico sull’asse Cuneo-Pinerolo, la cosiddetta “Pedemontana del Monviso”.

 

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