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"I resti dei castelli in Valle Grana meritano attenzione: affidare le ricerche ai giovani?"

CUNEO

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LUCIO ALCIATI - Folto pubblico, composto per lo più da studiosi in materia geologica, storica e archeologica ha partecipato alla tavola rotonda su "Geologia, archeologia mineraria e patrimonio culturale" organizzata dall’Aispam (Associazione culturale il patrimonio storico ambientale), presso il magnifico Filatoio di Caraglio. Partecipazione non così scontata, visti la tematica e gli argomenti trattati piuttosto specifici. Quindi ottima soddisfazione per gli organizzatori.

Brillante introduzione del dr. Blesio, presidente della Fondazione Filatoio, che ha illuminato sulla mission della fondazione indirizzata nella promozione culturale ed artistica del territorio. Attrattiva per le eccellenze locali e per i grandi eventi d’arte, anche nazionali. Interessanti e commoventi le relazioni dedicate in ricordo di Piergiorgio Rossetti, figura di notevole importanza nel mondo accademico e di ricerca scientifica in geologia.

Interessantissimo l’intervento della dr.ssa Anna Gattiglia che, in collaborazione con il dr. Maurizio Rossi, ha indagato le origini della Meno del Diau di Pradleves. Secondo le sue indagini storiche di archivio, in loco e, specialmente, dalla comparazione dei reperti recuperati e accuratamente restaurati dal ricordato Giuseppe Ferreri (Nuciu), la suddetta miniera (o meno) è databile verso la metà del 1200, in piena era Angioina (quella della Reino Jano), con probabili stretti legami commerciali e comunitari con la vicina Provenza.

Stimolante l’augurio della dr.ssa Gattiglia che auspica un maggior approfondimento sui resti dei castelli della Valle Grana (Caraglio, Valgrana, Montemale, Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno) ancora inesplorati, con scavi e ricerche in campo. Magari ad opera delle giovani leve che hanno percorso e continueranno l’affascinante studio dell’archeologia. Un auspicio che condivido.

Da non perdere la bella mostra allestita con avvincenti pannelli che illustrano i lavori di scavo archeominerario (compresa la meno di Pradleves) e un’esposizione di relativi minerali. Aperta sino al 18 ottobre.

Lucio Alciati

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