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I fiori della ricerca Fibrosi Cistica che colorano di speranza le piazze di Ceva e Lesegno

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - Per tutto il mese di ottobre la Fondazione Ricerca fibrosi Cistica – Onlus,  sarà impegnata con eventi e iniziative promosse dai volontari sul territorio nazionale.

Le case delle famiglie italiane saranno raggiunte dallo spot Ffc, per diffondere consapevolezza e raccogliere nuove risorse per i progetti avanzati di rilevanza internazionale. 

Saranno oltre 1.500 le piazze italiane che si coloreranno di rosa nel mese di ottobre, con la mobilitazione nazionale dei Gruppi e delle Delegazioni Ffc per la distribuzione dei ciclamini, fiori simbolo della ricerca sulla fibrosi cistica.

A fronte di una donazione sarà possibile contribuire al sostegno dei progetti scientifici Ffc. Ogni ciclamino vuole essere  un po’ di vita in più. Ogni anno che passa la ricerca allunga la vita ai malati di fibrosi cistica. Il fiore simbolo della Fondazione è pronto a sbocciare in ogni angolo del Paese grazie alla mobilitazione dei volontari.

Nella giornata di sabato 13 ottobre a Ceva (Cn), sotto le antiche volte del centro storico di via Marenco e domenica sul piazzale antistante l’ingresso di “Grancasa” in via Case Rosse e a Lesegno in provincia di Cuneo, il gruppo di volontari e domenica a Lesegno sul piazzale Cristina del Carretto è stato presente con un banchetto per la distribuzione al pubblico dei ciclamini il cui ricavato sarà destinato alla prima realtà italiana interamente dedicata agli studi per le nuove cure di questa grave malattia. Attualmente lo studio ha già portato all’identificazione di alcuni composti di elevata potenza, in grado di ripristinare la proteina errata causata dalla mutazione più diffusa.

Questa patologia multiorgano, colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e quello digerente ed è  dovuta aun gene alterato, cioè mutato, chiamato gene Cftr (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator), che determina la produzione di muco eccessivamente denso che chiude i bronchi e porta a infezioni respiratorie ripetute, ostruisce il pancreas e impedisce che gli enzimi pancreatici raggiungano l’intestino, di conseguenza i cibi non possono essere digeriti e assimilati.

Accanto a una terapia dei sintomi, adesso si comincia a disporre di terapie personalizzate che curano il difetto di base in alcune forme geniche di Fc e si spera che, entro alcuni anni, tutte le mutazioni genetiche saranno curabili. 

 Sergio Rizzo

(Nella foto: i gruppi di volontariato Fc a Ceva e Lesegno)

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