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"Here we are", parliamo di immigrazione: il punto di vista di 3 registi al quartiere Donatello di Cuneo

CUNEO

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"Parliamo di immigrazione. La migrazione è intrinseca nell'essere vivente, che cerca sempre condizioni migliori per sopravvivere e per stare bene. Migrano gli animali e migrano gli esseri umani. Allora perchè questa cosa ci spaventa sempre di più? Unica chiave per vincere la paura è coltivare l’illusione di poter impedire le migrazioni o possiamo trovare soluzioni più ragionate e adatte alla realtà?".

Il progetto "Here we are!" parla di migranti con la rassegna cinematografica che parte a Cuneo, in Casa del Quartiere Donatello (via Augusto Rostagni 27), venerdì 8 novembre, alle 21, promossa e sostenuta dal Centro Servizi Volontariato "Società Solidale" e Regione Piemonte, dall'associazione MenteInPace, in collaborazione con la Casa del Quartiere Donatello, Comitato di Quartiere Donatello, Cooperativa Sociale Momo, Acli Cuneo, Spazio Mediazione & Intercultura, Se non ora Quando? e Amnesty International.

"Vogliamo proporre - scrive l'associazione organizzatrice - un percorso che affronti il tema dell'immigrazione umana che non è solo emergenza o naufragi, ma è densa di storie, incontri e relazioni, perchè una volta arrivati in un nuovo Paese si possono avere di fronte due strade: essere di passaggio o voler restare per costruire nuove relazioni e una nuova vita. La scelta dei film propone questo percorso: tre autori italiani che affrontano il tema dell'immigrazione da punti di vista differenti".

Si parte venerdì 8 novembre con "La mia Classe" di Daniele Gaglianone dove l'unico attore professionista è Valerio Mastrandrea nei panni di un professore che tenta di insegnare l'italiano a veri immigrati/studenti; sono trattate le loro storie personali che si intrecciano con il desiderio di essere accettati e integrarsi in un nuovo contesto.

Il 15 novembre ci sarà "L'ordine delle cose" di Andrea Segre dove al centro ci sono le regole: se la legge e il senso comune contrastano tra loro, è possibile sovvertire l'ordine delle cose? A questa domanda siamo tutti chiamati a rispondere quando ci poniamo delle regole. Se le regole sono ingiuste è giusto o sbagliato lottare per renderle migliori?

Il 6 dicembre si chiuderà il percorso con il film "Contromano" di Antonio Albanese per farci interrogare su come il cambiamento possa generare in ogni persona ansia e preoccupazione fino al punto di spingere a cercare di eliminare il "fastidio" mettendo fuorigioco chi minaccia la nostra tranquillità.

L'ingresso alle serate è gratuito.

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