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Grazie, Sardine: a Cuneo e in Italia aprite una nuova fase di "teste pensanti" lontane dall'odio

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - Ai miei venticinque lettori di manzoniana memoria desidero narrare un paio di ricordi dell'infanzia vissuta a Busca, in provincia di Cuneo. Eravamo nell'immediato dopoguerra, attorno al 1948, avevo dieci anni. Mio padre aveva ereditato dal nonno una drogheria - l'unica della cittadina - molto simile, per i banconi in legno e mogano, i vasi di ceramica con le spezie, ad una farmacia. Il venerdì, giorno del mercato settimanale, il negozio era molto frequentato fin dalla prima mattina. Alle sei iniziava il mercato di uova, polli e conigli, al quale accedevano, dalle campagne, soprattutto le donne. Con il ricavato delle vendite acquistavano prodotti per la famiglia: dagli alimentari alle medicine.

Accedevano alla drogheria dalle 6,30. Non c'erano prenotatori per facilitare gli acquisti, ma tre commesse e mio padre, pronti a pesare, impacchettare, informare e suggerire. Io avevo ottenuto di poter aiutare, compatibilmente con le attività scolastiche, cioè nei mesi estivi e nelle vacanze. Indossando una tuta grigioblu, avevo un banchetto nell'antistante portico, dove transitavano in continuità le persone, trattandosi della strada principale. Vendevo cioccolato in tavolette di due dimensioni, ad un prezzo competitivo, essendo di seconda scelta. La mia collocazione era a ridosso di un grosso pilastro, che prospettava sulla strada.

Dall'altro lato ogni venerdì si collocava un anziano, che vendeva un filo spesso, impregnato di pece, di grasso e cera, che serviva a confezionare gli zoccoli oppure a risuolare in casa le scarpe, dopo averlo infilato in un grosso ago. Non aveva un banchetto, ma teneva in mano una specie di lunga fionda, con un manico e due rami di legno. Infilati agli stessi vi erano una cinquantina di piccoli rotoli di "trà". Per reclamizzare il suo prodotto, confezionato di persona in settimana, ogni volta che qualcuno si avvicinava o semplicemente transitava, così si esprimeva - ve lo scrivo come lo pronunciava - "Veni, fumne, a catè la trà. La trà forta e lunga. Forta cuma i canun 'd Verdun e lunga cuma la barba 'd Parisia". Si riferiva alla nota battaglia nella quale vennero usate armi di particolare potenza, che garantirono la vittoria.

Parisia era un personaggio immaginario della tradizione piemontese, dotato di una lunghissima barba da ebreo ortodosso. Un fine mattinata, dopo aver venduto la dotazione di cioccolato, e ritenendo opportuno un veloce rifornimento in magazzino, mi recai al mercato, come facevo talvolta da solo o con qualche amico. Mi impressionò un venditore ambulante che aveva montato, sulla piazzetta antistante l'ospedale, un banco tre livelli, altissimo. Lassù, impugnando un microfono, circondato, a tutti i piani, da piccole scatole di cartone sigillate, arringava la folla un abile piazzista. Vendeva l'"eucherbit": uno in ogni scatoletta.

Affermava che non era un animale e neppure un frutto o un oggetto, ma un essere misterioso, dotato di poteri eccezionali, in grado di guarire da ogni malattia e portare felicità nelle famiglie. Occorreva perciò che le scatolette venissero portate a casa chiuse, ed aperte soltanto con porte e finestre sbarrate. Riuscì a venderne parecchie. Rimasi stupito, in quanto assistei a molti acquisti, con la successiva collocazione nelle borse, mentre il furbacchione continuava nel descriverne i prodigi, incassando i pagamenti. Venne solo quel venerdì ed i miei amici, che vollero cercarlo la settimana successiva, restarono dispiaciuti.

Mi sono sempre ricordato dell'"eucherbit" e mi sarebbe piaciuto assistere all'apertura di qualche scatoletta, con la famiglia riunita a porte e finestre chiuse. Quell’episodio mi è tornato in mente oggi. Mi dichiaro pienamente d'accordo con il movimento delle Sardine, che non propongono soluzioni politiche, ma richiedono la fine dell'odio come ingrediente fondamentale del programma sovranista e populista. Senza disporre di una "bestia" a doverne sostenere i costi hanno saputo coinvolgere migliaia di teste pensanti.

Il "Capitano" ha nauseato le teste con le sue apparizioni ubique, continue, asfissianti, provocando non l'assuefazione, ma il rigetto. Anche se le pance sono il 35 per cento dei votanti, non degli elettori, qualche testa è rimasta e può diventare, con le altre, maggioranza.

Grazie Sardine, a Cuneo come in tutta Italia continuate a combattere l'odio!

Piercarlo Barale

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