CUNEO
RICCARDO SARTORIS - La Cei boccia come immorali le promesse elettorali che si sa di non poter mantenere. Lasciando da parte la questione morale, a me interessa indagare la questione legale. È legittimo formulare promesse insensate, volutamente grossolane, colpevolmente false, insomma, delle spacconate utili solamente a fare notizia? Non ci si dovrebbe concentrare sui veri problemi del Paese?
Lavoro, istruzione e sanità sono i tre pilastri sui quali si basa la nostra libertà, sanciti dalla Carta Costituzionale, le tre cose fondamentali nella vita dei cittadini. Da un recente sondaggio, il 70% dei cittadini non crede più alle promesse elettorali. Allora perché in quest’ultima tornata i leader politici fanno a gara a chi la “spara più grossa”?
Sembra che non si riesca ad uscire da questo circolo vizioso nel quale i politici hanno più a cuore inventare soluzioni mirabolanti, da imbonitore di baraccone, che scegliere la strada più corretta anche se difficile: affrontare i veri problemi con onestà! Basterebbe semplicemente dire: ragazzi, votatemi e vi prometto di impegnarmi a fondo e con tutte le mie forze, con onestà ed integrità (morale), senza rubare o farmi corrompere, avendo sempre come unico obiettivo il bene pubblico.
Come dite? Troppo semplice? Banale? Beh, io dico che forse è il momento di essere banali fino in fondo e dire le cose come stanno: nessuno ha la soluzione in tasca. ma se si lavora con umiltà, onestà e pazienza si possono raggiungere grandi risultati, senza grandi proclami o false promesse, basta governare, onestamente. Chi ne sarà capace?
Si può fare? Si deve fare!
Avv. Riccardo Sartoris, presidente Movimento Consumatori sezione di Cuneo