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Google, stop ai cookie di terze parti dal 2024: cosa significa?

CUNEO

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Arriva da Google una bella notizia. Si tratta dello stop alla profilazione, ovvero ai cosiddetti cookie di tracciamento. Finalmente un po' di respiro per chi usa i motori di ricerca, ultimamente invasi da pubblicità e banner invasivi. Scopriamo in questo articolo di cosa si tratta, e quali vantaggi ci possono essere in concreto per gli utenti del web. 

Cosa sono i cookie di terze parti e il progetto di Google

Quando si parla di “cookie di terze parti” si deve partire da quello che è il funzionamento dei browser web. I motori di ricerca si basano su due tipi di cookie, detti di prima parte e quelli "di terze parti". I primi servono per far funzionare un sito web, e sono quindi necessari; i secondi servono per la profilazione, cioè per tracciare gusti e ricerche degli utenti di quel sito. Hanno quindi uno scopo pubblicitario e di marketing, vengono usati per ricavare dati per rivenderli alle aziende che li usano per calibrare prezzi e offerte dei loro prodotti. Ad esempio, quando un utente fa spesso ricerche del tipo “cosa fare a new york” o “hotel 3 stelle new york”, è probabile che le compagnie aeree gli propongano dei prezzi maggiorati dei biglietti per la città americana, il tutto sfruttando l’interesse.

Per limitare lo sfruttamento dei dati di navigazione a discapito di chi usa i motori di ricerca, Google ha inaugurato il progetto chiamato Privacy Sandbox. Questo consiste in una tecnologia all'avanguardia che ha lo scopo di ridurre questo tracciamento rendendo la navigazione più privata. La funzionalità resta inalterata, mentre il tracciamento sarà diminuito sensibilmente.

Come evitare il tracciamento online

In attesa che il progetto ambizioso di Google sia pienamente operativo, è utile sapere come difendersi dal tracciamento massivo dei cookie di terze parti con altri sistemi. 

Sicuramente il metodo più efficace è quello di utilizzare delle estensioni vpn per il browser che si sta usando, come per esempio Google Chrome, cioè una "rete privata virtuale". Una VPN (Virtual Private Network) consente infatti di crittografare tutta la comunicazione tra il proprio computer e il server VPN. In questo modo, la propria attività online non può essere analizzata e profilata da terze parti come fornitori di servizi internet, siti web o governi.  

In secondo luogo si può optare per lo svuotamento, ogni volta che ci si disconnette, della cronologia dei siti che si sono consultati. Cancellare cache e cookie permette di eliminare il tracciamento da centinaia di siti, che resta attivo anche per diversi giorni. Anche la navigazione in incognito è un sistema per limitare il tracciamento, seppure limita anche la comodità dell'esplorazione. Il motivo è che la navigazione in questa modalità non consente di tenere memoria di password di accesso ai siti preferiti e più spesso visualizzati.

Vi è comunque un giusto compromesso tra la funzionalità dell'esplorazione online e la nostra privacy, e la diminuzione del tracciamento di terze parti è senza dubbio il migliore. 

 

 

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