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Furti in casa, presa banda sinti-piemontese accusata di razziare oro e gioielli ad anziani

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Dalla questura di Cuneo: "Nelle prime ore di questa mattina (martedì 20 ottobre) la squadra mobile della questura di Cuneo, diretta dal dottor Pietro Nen, coadiuvata dal personale del reparto prevenzione crimine, unità cinofile, reparto mobile, un’unità elitrasportata del reparto volo di Milano e personale delle squadre mobili di Torino, Aosta e Asti (con un coinvolgimento di circa 100 appartenenti alla polizia di Stato), al termine di una laboriosa attività di indagine iniziata nel mese di aprile scorso, ha proceduto ad eseguire 10 misure cautelari (6 in carcere e 4 con obbligo di dimora) ed altrettante perquisizioni emesse dalla procura della Repubblica di Cuneo, nei confronti di persone appartenenti ad un sodalizio criminale dedito alla commissione di furti in abitazione.

I criminali, tutti di etnia sinti-piemontese, a cui sono riconducibili almeno 20 furti in appartamento avvenuti tra Cuneo, Asti e Torino, che avrebbero fruttato centinaia di migliaia di euro, hanno avuto come vittime prevalentemente persone anziane, che vivevano in solitudine; soggetti particolarmente fragili e psicologicamente vulnerabili. Gli stessi, spacciandosi per incaricati di pubblico servizio (operatori Enel, del Comune o altri enti), con fare gentile ed educato conquistavano la fiducia del malcapitato di turno rassicurandolo e con l’inganno si inducevano nell’abitazione facendo successivamente razzia di denaro, oro e gioielli.

Una successiva analisi delle denunce di furto presentate sul territorio regionale e nelle province adiacenti permetteva alla squadra mobile di dimostrare che i reati erano stati commessi con un modus operandi già emerso in una precedente attività investigativa, che confermava i sospetti nutriti verso alcune persone, legate tra loro da una relazione di parentela, tutte riconducibili ad un nucleo familiare di etnia sinti, già noto alle forze dell’ordine. Quanto emerso permetteva di dimostrare il vincolo dell’associazione a delinquere e quindi di richiedere all'autorità giudiziaria le ordinanze cautelari per i soggetti coinvolti".

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