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Furti a rappresentanti di preziosi: in 5 sotto accusa

SAVIGLIANO

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Riceviamo e pubblichiamo: 'I Carabinieri della Compagnia di Savigliano hanno posto fine all’attività criminale di un gruppo di malavitosi, tutti torinesi, alcuni dei quali con precedenti penali specifici, dediti a furti di ingente valore ai danni di rappresentanti di preziosi tra il Piemonte e la Liguria. Sono state infatti eseguite dai militari dell’Arma 5 misure cautelari personali (1 in carcere e 4 ai domiciliari), emesse dal G.I.P. del Tribunale di Cuneo su richiesta del P.M. che ha coordinato l’indagine Dr.ssa Carla Longo, per i reati di concorso in furto aggravato.

L’indagine veniva avviata quando un rappresentante di gioielli, proveniente da Pinerolo e diretto nel monregalese, si fermava a Savigliano per pranzare in un noto ristorante. Il rappresentante lasciava la sua auto parcheggiata vicino al ristorante entrando all’interno per un pasto veloce, non più di 15/20 minuti, senza minimamente accorgersi di essere pedinato sia all’esterno che dentro al locale da alcuni malviventi. Proprio in quel breve lasso di tempo, ignoti gli rubano l’auto con all’interno 10 kg di oro lavorato ed un pistola del valore di circa 300 mila euro.

La vittima avvertiva i carabinieri sul 112 e sul posto intervenivano i militari del Radiomobile. Il mezzo veniva poi ritrovato a Cavallermaggiore (CN) alcune ore dopo, senza effrazioni e, ovviamente, spogliato del suo prezioso contenuto. L’attenzione investigativa dei militari si concentra subito su pregiudicato torinese proprietario di un’auto vista transitare nella zona del furto e poi da lui, grazie a prolungati servizi di pedinamento, osservazione ed intercettazioni telefoniche, si riesce a delineare un quadro più chiaro dei componenti del gruppo criminale e dei ruoli dei singoli. Dalle indagini emerge chiaramente la condotta alquanto spregiudicata dei 5 pregiudicati raggiunti da misura cautelare (comportamento da cui deriva il nome in codice dell’operazione S-Pregiudicati), tutti con un curriculum criminale di tutto rispetto.

Un episodio analogo si verifica poi qualche tempo dopo a Sanremo (IM) ai danni di un altro rappresentante di preziosi a cui rubano l’auto con all’interno gioielli per oltre 300 mila euro. Non sapevano però che i carabinieri saviglianesi gli stavano già alle costole. Grazie infatti all’acquisizione di un video ed alla collaborazione dei colleghi di Sanremo si individuavano definitivamente tutti i componenti della banda che, nei giorni successivi si recava a Firenze per mettere a segno un ulteriore colpo agganciando un’altra vittima che però si accorgeva di essere pedinato e si recava dai carabinieri fiorentini che scoprivano che i malfattori, per monitorare i movimenti della vittima, gli avevano installato un apparecchio GPS sotto la sua auto.

Sono finiti in carcere per i due furti di Savigliano e Sanremo: ALIANO Donato 61enne di Torino; ALIANO Stefano 63enne di Torino condannato per associazione di stampo mafioso; NOTARBARTOLO Leonardo 64enne di Giaveno (TO) noto per essere uno degli autori della cosiddetta rapina del secolo messa a segno tra il 13 ed il 14 febbraio del 2003 presso la Diamond Centre di Bruxelles che fruttò oltre 100 milioni di euro mai recuperati, il figlio NORTARBARTOLO Marco, 38nne di Giaveno (TO) è finito agli arresti domiciliari.

Quando è scattato il blitz dei carabinieri presso le abitazioni dei componenti della banda raggiunti dal provvedimento cautelare, i carabinieri hanno sequestrato alcuni dei gioielli rubati, documentazione bancaria, duplicati di chiavi di auto, molti GPS (venivano posizionati sotto le auto delle loro potenziali vittime, senza che queste se ne accorgessero, per potere meglio seguire i loro spostamenti e quindi mettere a segno il colpo nel momento più propizio), visure al PRA di altri rappresentati di gioielli già individuati dal gruppo come loro prossime vittime da colpire.

Veniva poi individuato dai carabinieri anche il quinto componente del gruppo criminale, il pregiudicato 56enne torinese DE FEUDIS Antonio, noto per aver commesso cruente rapine in Germania ed in Svizzera. A lui i carabinieri notificavano l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Altri due fiancheggiatori del gruppo criminale sono invece indagati liberi per gli stessi reati. MODUS OPERANDI: preventiva ricerca e studio dell’obiettivo (vittima), una volta individuato il commerciante di preziosi da derubare lo pedinavano installandogli un GPS sotto l’auto e, quando questi parcheggiava il mezzo lasciando la cassaforte al suo interno, passavano all’azione rubando l’auto con cloni di chiavi, poi asportavano la cassaforte con gioielli ed oro dopo avere spostato il veicolo in una zona isolata.

Nell’episodio di Sanremo il mezzo della vittima, dotato di un dispositivo antirapina, si era spento ed uno degli indagati lo spingeva usando la propria auto, tamponandolo, fino a portarlo in un garage dove con i complici restava in attesa tutta la notte per poi forzare la cassaforte'.

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