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Fondi Eu: Tenda, Asti-Cuneo e altre opere da realizzare con regole più snelle e veloci

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Cuneo e tutta la provincia Granda protagoniste della nuova tappa di “Piemonte Cuore d’Europa”, svoltasi nella sede della Camera di Commercio. Si tratta del roadshow che la Regione ha voluto organizzare per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa: dai fondi del Recovery Plan, su cui il Piemonte ha presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato).

“È stata una giornata di lavoro molto importante, ricca di suggerimenti significativi”, ha commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha anche voluto sottolineare che “il tipico pragmatismo della Granda che non chiede sussidi, ma ha la volontà di ripartire subito e produrre lavoro e occupazione. Purtroppo questa volontà si scontra con i problemi di una provincia dimenticata per anni per quanto riguarda le infrastrutture stradali, avviate e mai ultimate, e la Asti-Cuneo è l’esempio più eclatante. Mi aspetto che il nuovo Governo renda al più presto operativo il commissario individuato per il Tenda e che superi la situazione di stallo creatasi per la variante di Demonte”. “Potremo però ripartire davvero - ha detto il presidente Cirio - quando saremo tutti vaccinati. La pandemia non ci deve fermare nel programmare la ripartenza del Piemonte e dell’Italia. Ma nulla ha senso se non ci vacciniamo, perché vincerà la sfida del futuro chi vaccinerà prima i propri cittadini. Il Piemonte è virtuoso, ai vertici nel rapporto residenti/vaccinati, ma lo fa in base alle dosi che ha. Insomma, andiamo veloci in un’Italia che però va lenta”.

Riprendendo il discorso dei fondi europei, il presidente ha precisato che “nella Granda potremo finire opere incompiute e iniziarne di nuove con regole snelle e veloci”, ha invitato a “cogliere l’opportunità di pianificare ciò che davvero serve, al di là dei colori politici, ma ascoltando tutti perché è da qui che si riparte” ed ha ricordato che “in Italia la Granda è una delle province che versa di più allo Stato e riceve di meno”. Il presidente ha poi evidenziato come sia un momento storico per il Piemonte, perché si stanno definendo le linee di indirizzo per lo sviluppo dei prossimi 10 anni. “L’esperienza a Bruxelles - ha detto - mi ha insegnato che non bisogna limitarsi ad attendere le risorse dell’Europa, ma occorre contribuire a indirizzarle affinché possano rispondere alle reali esigenze del nostro tessuto economico e sociale basandoci su progetti già pronti e realizzabili in tempi brevi. E ringrazio la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha incoraggiato gli Stati membri a coinvolgere le autorità regionali nella redazione e nell’attuazione dei piani di ripresa”.

La Giunta regionale ha pertanto impostato un metodo diverso, ovvero consultare il territorio. “Abbiamo a disposizione cifre che non vedremo mai più e che ci permetteranno di favorire lo sviluppo del sistema produttivo e infrastrutturale - ha concluso Cirio -. Ma saremo competitivi solo se sapremo individuare e condividere progetti con immediate ricadute sul territorio, oltre ad investire sull’istruzione e sulla formazione professionale. Sono certo che se porteremo al presidente Draghi un documento del Piemonte, e non solo della Regione, daremo alla nostra voce più forza. Importante sarà anche poter applicare il cosiddetto ‘Modello Genova’ per le opere pubbliche, perché senza abbassare di un centimetro l’attenzione verso la legalità abbiamo bisogno di regole veloci e facili da applicare”.

Ad affiancare il presidente Cirio c’erano il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, gli assessori Luigi Genesio Icardi e Andrea Tronzano. Tra gli intervenuti il prefetto Fabrizia Triolo, il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo Federico Borgna, il presidente della Camera di Commercio Mauro Gola, il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta, numerosi sindaci e rappresentanti delle varie categorie economiche e del sindacato, che hanno posto l’accento su argomenti come il divario di cui Cuneo ancora soffre sul piano delle infrastrutture, che penalizza l’insediamento di nuove imprese. Si è anche parlato di ampliare la rete dei centri di formazione e ricerca, di incrementare l’accompagnamento nella creazione di imprese, della necessità di formazione in settori come la meccatronica, di un turismo che deve prestare sempre più attenzione ai comparti dell’enogastronomia e dell’outdoor, dell’aumento dei distretti del commercio, della meccanizzazione dell’agricoltura, della necessità di fornire più servizi a chi resta ad abitare nelle zone marginali.

I cinque obiettivi della programmazione dei fondi strutturali

Piemonte più intelligente

Sviluppare innovazione e competititvità del sistema produttivo con attenzione alle pmi partendo dalle filiere manifatturiere tradizionali

Diffusione di tecnologie digitali e servizi digitali

Digitalizzazione per cittadini, pubblica amministrazione, imprese, trasporti

Rafforzamento dei processi di crescita e competitività delle pmi

Formazione

Mobilità sostenibile, nuovi vettori energetici, idrogeno

Banda ultralarga

Piemonte più verde

Infrastrutture verdi in ambiente urbano e periurbano

Efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico

Sviluppo di reti, strutture e impianti di stoccaggio dell’energia

Supporto alla produzione di energie rinnovabili

Adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione dei rischi e resilienza alle catastrofi

Economia circolare

Gestione forestale sostenibile

Gestione sostenibile delle risorse idriche e riduzione degli inquinanti

Rafforzamento della biodiversità

Tutela del paesaggio e tutela del suolo

Miglioramento qualità dell’aria attraverso mobilità urbana sostenibile e ciclabilità

Piemonte più connesso

Sviluppo della logistica come comparto strategico

Potenziare ed ammodernare i sistemi di trasporto su ferro

Sviluppare l’intermodalità

Sviluppo di reti ciclabili

Trasformazione digitale della logistica

Piemonte più sociale

Rafforzamento ed adeguamento dei percorsi formativi a tutti i livelli con potenziamento di servizi individualizzati

Academy verticali, Itse Ifts, alta formazione

Inserimenti lavorativi con tirocini ed apprendistato

Formazione continua legata alle esigenze di riqualificazione delle imprese o di riconversione produttiva

Sostegno all’imprenditorialità, al lavoro autonomo e alla creazione d’impresa

Sostegno alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro

Favorire l’accesso ai servizi per l’infanzia e minori e per le famiglie vulnerabili

Contrasto alla dispersione scolastica

Misure a sostegno della natalità

Consolidamento ed informatizzazione centri per l’impiego e servizi sociali

Sostegno al turismo, al patrimonio culturale e paesaggistico, al percorso di valorizzazione delle residenze reali

Sostegno allo sport, alla qualificazione degli impianti sportivi

Piemonte più vicino ai cittadini

Rafforzamento della capacità amministrativa

Rilancio delle periferie

Rigenerazione urbana

Città a misura dei cittadini:verde,sostenibile,vicina, solidale e partecipata

Progettazione integrata di area con ampia concertazione per aree omogenee

Superamento del digital divide

Sviluppo aree interne

Attenzione alle città medie

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