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Caldo, per me bando a diete e ovvi consigli: vado per boschi attorno a Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - La gioia ritrovata di andare per i boschi di San Michele a Bra, in provincia di Cuneo, e fare un incontro molto speciale.

Mi è capitato di ascoltare in trasmissioni televisive i consigli che si prodigano a elargirci contro la calura estiva e un po' mi viene da ridere. Sempre la solita tiritera che tutti conosciamo: frutta, verdura, bere molto, indossare abiti di tessuti naturali e, pensa un po', non uscire nelle ore più calde.

Per gli anziani, poi, terrorismo. E se qualche fortunato non soffrisse di ansia, tranquilli, gliela fanno venire. Allerta massima: elenco di possibili malori, di tragedie, di catastrofi naturali. Insomma, la vendita di “Lexotan” ha un picco di vendite. Poi, c'è chi trascorre le giornate ai centri commerciali, ambienti davvero salubri: luce artificiale, e un caos... Carrelli sgarruppati che procedono a zig zag, scaffali stracolmi di merce scompigliata, dopo il passaggio dei barbari, che incuranti, non c'è nessuno che li redarguisce, prendono e posano dove gli capita; aria condizionata sparata a zero, che surgela il corpo, come entrare in un freezer. Salvo poi, svenire all'uscita, inghiottiti dalla calura soffocante. Con l'aggravante di lasciarsi tirare ad acquisti inutili. Anzi di doppioni: di ciabatte da mare ne abbiamo una scorta per anni luce, ma guarda che carine quelle di moda quest'anno. La lista del superfluo è lunga e riempie in fretta il carrello. E in un baleno vuota le tasche.

Ma, una soluzione alternativa alle refrigeranti vacanze al mare esiste: andare per boschi. Non per niente li chiamano i "polmoni della terra". L'aria pulita, il fresco e la tranquillità, sono una garanzia per la nostra salute. Un'oasi di benessere. Tutto gratis.

Così, con Marzio esperto boy scout, ex capo gruppo della formazione di Bra, ci inoltriamo in un bosco a San Michele. Non potrei avere migliore guida.
Il sentiero e' un po' impervio. Rami spazzati via dai violenti temporali dei giorni scorsi intralciano il passaggio. Marzio mi fa strada. Ci sono rovi, spine un po' fastidiose, mi graffiano le gambe scoperte dal ginocchio in giù. “E' carina la tutina per fare jogghing, ma non è l'ideale per andare nei boschi.” E' l'appunto del boy scout. Io abbozzo e non mi lamento più. Però impagabile scoprire le more sui cespugli. Catturarle ad una ad una, così al naturale. Impolverate, sì, ma non imprigionate in quei orribili contenitori di plastica trasparenti. Che alimenteranno poi, le isole di spazzatura galleggianti negli oceani.
Una delizia quel succo dolcissimo che macchia un po' le dita.

Ci inoltriamo nel bosco. E' sempre più fitto e sempre più buio. Ogni tanto filtra un audace raggio di luce. Che incanto! A pochi passi dal mondo convulso, paonazzo, un oasi, un rifugio.

Ci tiene compagnia un concerto bizzarro di uccellini. Marzio professionista dei boschi: “Guarda quel cardellino, lo senti?” Io sentirlo lo sento, ma non lo vedo. Tra i rami un fruscio di battito d'ali, e lui, si sposta rapido. Impossibile seguirlo con lo sguardo. E tra versi di tortore, cuculi, usignoli, gazze, ghiandaie...insomma l'elenco di Marzio è lungo, anche la mia fantasia svolazza.

D'incanto il bosco di San Michele di Bra diventa il bosco indiano, dove Sandokan, seguito dai suoi fedeli seguaci, i tigrotti di Mompracem, dà la caccia ai mercenari del governatore inglese James Brooke, suo acerrimo nemico.

Da quando scopre di essere figlio di Kaigadan, un sovrano del Borneo ucciso insieme alla sua famiglia, proprio dal Rajah Bianco. Sandokan, interpretato dall'ormai celebre attore Kabir Bedi, era l'eroe dello sceneggiato televisivo andato in onda nel 1976. Nessuno si perdeva una puntata, mi pare fosse il giovedi. Tutti, grandi e piccini, incollati al video.

Entro nell'atmosfera del bosco indiano, mi lego il foulard sulla fronte. Sì, si, proprio come i tigrotti di Mompracen. Ed ecco che sento il famoso ritornello della sigla cantata: Sandokan, Sandokan giallo il sole e la forza mi da, Sandokan Sandokan, dammi forza ogni giorno ogni notte coraggio verrà....

Intravvedo tra i cespugli una figura, che con un balzo si avventa sulla tigre che ho davanti a me: si è proprio lui Sandokan: la tigre della Malesia. E' alto, slanciato, muscolatura potente ma snella, chissà che busto “tartaruga” deve avere sotto quelle vesti sfarzose, all'orientale! Ha lineamenti maschi, di una bellezza non comune.

Occhi penetranti e denti scintillanti e acuminati come i felini. Per questo il soprannome Tigre della Malesia. Insomma di un fascino travolgente. Uno schianto! Eleganza nei movimenti, accentuata da abiti suntuosi di seta con ricchi ricami in oro.

Ovvio che il mio eroe sconfigge la tigre, la trafigge, davanti ai suoi tigrotti, meno eleganti, quasi nudi, che inneggiano al suo coraggio. Ma purtroppo Sandokan, si allontana e scompare nel bosco. Deve fuggire dai mercenari di James Brook, che gli danno la caccia e raggiungere il fraterno amico Yanez de Gomera. E' il gentiluomo portoghese, divertente, ironico, e prezioso consigliere, che esorta lo spericolato Sandokan alla prudenza. Sarà proprio lui a rivelare a Sandokan l'esistenza di lady Marianna di Guillonk, soprannominata la Perla di Labuan. E la storia continua...

“Fiorella, che fai lì impalata? Su forza, cammina! Ho capito, stai di nuovo fantasticando...”. E' Marzio, il mio eroe boy scout, molto italiano, che mi riporta al bosco di San Michele di Bra.

Fiorella Avalle Nemolis

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