FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Giovedì 9 febbraio 2023: una data da ricordare per l'artista braidese Feny Parasole. Al Senato della Repubblica si è svolta la presentazione dell'Atlante dell'Arte Contemporanea De Agostini, con il presidente Maurizio Gasparri. A moderare il convegno nella sala Capitolare: Daniele Radini Tedeschi, con i relatori Stefania Pieralice, Giovanni Faccenda, Sara Linford, Ariadne Caccavale, Peter Flaccus.
Feny Parasole è accomodata nella poltrona del mio studio: carnagione lievemente olivastra, occhi verdi color giada, la pietra che simboleggia l'amore. Proprio lo stesso amore e senso artistico di quella tredicenne, che preferì un pupino in grès d'autore a un peluche.
Aprendo l'invito, il tuo primo pensiero?
"Urgeva: una sedia, un bicchiere di vino e un ventaglio. Poi mi sono ripresa".
Qual'è il volume che hai tra le mani nella fotografia?
"E' l'ultimo numero dell'Atlante dell'Arte Contemporanea, edito 2021, dove sono inserita con altri maestri d'arte nella sezione internazionale. L'opera si intitola "I talenti". Come dice Vittorio Sgarbi: “Maestro d'arte è chi non solo fa, ma sa trasmettere arte. Rappresenta la capacità di insegnare, come toccò a Perugino con Raffaello”.
Ti ci ritrovi?
"Non lo so ancora. Sono qui e mi metto in gioco".
Lo scopo del convegno?
"Annunciare l'edizione speciale 2023 dell'Atlante dell'Arte Contemporanea Start Group Corporate, ora Patron of The Metropolitan Museum of Art. Inoltre, informare che alcuni artisti tra noi invitati avranno il privilegio di esporvi le opere".
Cosa ti è parso chiaro nell'ascolto dei relatori?
“Siamo in un momento storico importante, finalmente spetterà all'America scoprire l'arte italiana e non il contrario. Agli artisti, non toccherà più morire per essere qualificati come tali. Ci hanno incoraggiati ad accogliere questa opportunità, non come una croce che pesa, bensì come un atto di fede”.
Feny in posizione eretta e quasi immobile, per quel che la conosco, sta già pensando a quanta responsabilità dovrebbe assumersi, se la sua vita cambiasse rotta. Poi, chiude gli occhi come a inseguire il sogno di un'umanità finalmente libera di creare.
"Sogno" è la stessa parola pronunciata da Giovanni Faccenda, motivando la sua sfida nel salire a bordo di quella che definisce una “corazzata”.
Feny, c'è altro?
"Sì. E' il momento di vivere i sogni!".
Fiorella Avalle Nemolis