FOSSANO
CUNEO CRONACA - Nove donne, un po' di colla e glitter sulle dita, una spolverata di cipria in viso, distese a terra su un morbido tappetino. I corpi rilassati, i respiri lenti e profondi, una quiete collettiva.
A Cascina Sacerdote, a Fossano, si è tenuto un pomeriggio dedicato al benessere delle donne, organizzato dal Centro Famiglie di Fossano e dalla ludoteca La Tana del Consorzio Monviso Solidale, uno spazio gratuito che propone percorsi formativi e aggregativi per la famiglia, offrendo servizi come consulenze educative a sostegno della genitorialità, mediazione familiare e gruppi di parola per figli di genitori separati.
Quando siamo entrate nell’ampia sala al primo piano del grande edificio in mattoni, il tavolo al centro era già stato allestito con cura dalle educatrici della ludoteca che ci hanno accolte: Jessica e Federica. Per ognuna c’era una postazione con una tovaglietta, dei pennelli, delle bacchette, delle ciotole colme di chicchi di riso e, naturalmente, colla e glitter.
Jessica ci racconta la storia del Kintsugi, un’antica tecnica giapponese. Si narra di un imperatore profondamente affezionato alle sue tazze che, un giorno, ne ruppe una. Affidò il prezioso oggetto ai ceramisti cinesi, i quali la ripararono utilizzando graffe di ferro, un risultato che non lo soddisfò abbastanza. Fu allora che i maestri ceramisti giapponesi trovarono una soluzione più raffinata: idearono la tecnica del Kintsugi. Per incollare i frammenti della tazza usarono la lacca urushi, estratta dalla pianta autoctona Toxicodendron vernicifluum, e ricoprirono le linee di rottura con polvere d'oro, donandole un nuovo aspetto ricco di unicità. Il Kintsugi rappresenta una potente metafora della vita: le ferite non vanno nascoste, ma valorizzate, perché raccontano la nostra storia e ci rendono quello che siamo oggi, tutti imperfetti e unici. Federica e Jessica ci comunicano che "Kintsugi" è anche il nome del progetto a favore di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento volto alla loro protezione e cura, alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di violenza. Il progetto coinvolge il territorio di competenza dell’Asl Cn1 con i relativi Distretti Sanitari.
Abbiamo così dato inizio al laboratorio, a cura di Carla Tesio, ognuna con i propri cocci da ricomporre. Un procedimento accurato che consiste nel preparare un bilanciato miscuglio di colla e glitter, dosato con attenzione per evitare che si asciughi. Una volta pronto lo si preleva con la bacchetta e si stende con cura nelle spaccature di entrambi i lati dei pezzi da unire, si premono insieme per un po' e infine si appoggiano delicatamente nelle ciotole di riso per stabilizzarli. Tra momenti di silenziosa concentrazione e piacevoli chiacchiere, Carla ci affiancava con suggerimenti preziosi, mentre le educatrici Federica e Jessica offrivano supporto nel tenere insieme i pezzi più grandi. Abbiamo compreso quanta pazienza fosse necessaria per evitare che, incollando un frammento, se ne scollasse un altro. Al termine dell’ora, tutte siamo riuscite nel nostro intento: un ultimo tocco di rifinitura con il pennello e voilà, le nostre creazioni prendevano nuova vita.
Come per incanto, mentre ci concedevamo una breve pausa con del té caldo, il tavolo si era svuotato e si preparava ad accogliere le nostre trousse da trucco, pronte per il secondo workshop: beauty routine con Emanuela Pirone, co-founder del centro estetico "Le ragazze di Bonny" di Fossano.
Qual è la cosa più importante del trucco? Ci chiede. Quasi tutte rispondiamo all’unisono: una buona base. Emanuela ci avverte che se la pelle non è ben idratata, l’applicazione di qualsiasi prodotto risulterà inutile. Lei ama promuovere un trucco leggero, che metta in risalto le qualità di ognuna senza stravolgerne il viso (il cosiddetto “effetto mascherone”).
Seguiamo con attenzione ogni passaggio, ciascuna con il proprio specchietto davanti. Si inizia con il primer viso, un prodotto fondamentale per preparare la pelle, che Emanuela paragona a una tela da pittore, da trattare e uniformare strato dopo strato. Poi arriva il correttore aranciato, che serve a coprire le borse violacee sotto gli occhi. Successivamente si applica il fondotinta, in polvere o in crema, l’importante è che sia dello stesso tono della pelle per evitare il fastidioso distacco tra viso e collo. Una valida alternativa può essere la BB cream, idratante e uniformante allo stesso tempo. Tutto viene steso con le dita, che riscaldano meglio il prodotto e lo distribuiscono in modo più omogeneo. La spolverata di cipria è essenziale per fissare il trucco, opacizzare e garantirne la durata per tutta la giornata.
Dopo aver sistemato la base, Emanuela si concentra sugli occhi: prima il primer, poi si applica sempre un ombretto chiaro sulla parte interna della palpebra e uno scuro sulla parte esterna, salvo in casi eccezionali come occhi ravvicinati o particolarmente grandi. La regola generale è che il chiaro allarga e lo scuro restringe. Per un eyeliner perfetto, bisogna immaginare una linea di 90 gradi che parta dal naso e arrivi fino all’estremità dell’occhio. Si inizia quindi a tracciare la linea esterna, per poi continuare sopra la palpebra. Per il mascara, Emanuela sottolinea l’importanza di conoscere il proprio tipo di ciglia, dato che lo scovolino giusto fa tutta la differenza del mondo. Si passa quindi alle labbra: primer, matita e, infine, la scelta del rossetto, opaco o lucido. Per finire, un tocco di blush o terra per scolpire gli zigomi, e siamo pronte. I preziosi consigli di Emanuela ce li porteremo a casa, con un trucco che valorizza davvero ognuna di noi.
Altro cambio repentino di ambiente: ora, al posto del tavolo centrale, sono stesi i tappetini da pilates. L’esperta Chiara Trione, del centro Chiara pilates di Fossano, guida la lezione all’insegna del benessere del corpo e della mente. Sottolinea l’importanza di una postura corretta da mantenere durante tutto l’arco della giornata. Ogni movimento, infatti, può influire sul funzionamento del nostro corpo: sollevare pesi sbilanciandosi in avanti, ad esempio, può mettere a rischio la schiena. La respirazione diventa un filo conduttore per ritrovare equilibrio e serenità. Ci ricorda che nelle giornate di maggiore stress un giusto respiro può fare la differenza.
Con una mano sul petto e l’altra sull’addome, seguiamo le sue indicazioni, inspirando profondamente e lasciando che la cassa toracica si apra e si chiuda lentamente. Ogni posizione proposta è un invito ad ascoltare il proprio corpo, a prendersene cura e a non ignorare i segnali di disagio, che possono sopraggiungere indipendentemente dall’età. Perché un corpo sano è il primo passo per avere una mente serena ed equilibrata.
Sono stati laboratori che ci hanno regalato creatività, affetto e momenti di puro relax. Torniamo sicuramente a casa con qualche consapevolezza in più.
Agnese Rabagliati