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DRONERO/ "Contro i borghi", perché ridare dignità ai territori: si presenta il libro

MONTAGNA

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CUNEO CRONACA - Mercoledì 23 novembre, alle 21, il teatro Iris di Dronero (Cuneo) ospiterà la presentazione del libro “Contro i borghi. Il Belpaese che dimentica i paesi” (Donzelli, 2022) organizzata dall’associazione “Dronero Cult”, con l’intervento dei curatori, Filippo Barbera e Antonio De Rossi, intervistati da Giorgio Ariaudo, redattore della rivista “Contraddizione”. Il focus principale del volume è la decostruzione dei borghi per ricostruire i paesi, superare l’approccio superficiale e meramente estetizzante proposto dai media al tema della vita nelle cosiddette aree interne.

Le montagne e le zone rurali più disagiate non possono risolvere i loro problemi di popolamento e di sviluppo prestandosi a diventare lo sfondo delle proiezioni immaginifiche dei cittadini. Occorre, invece, potenziare nel più breve tempo possibile i servizi essenziali per i residenti, nei campi dell’istruzione, della sanità, del commercio, dei trasporti, sperando che non sia ormai troppo tardi. Davvero emozionante la testimonianza, nel libro, del filosofo Vito Teti: “Il mio paese non è un borgo”, in cui denuncia, tra l’altro, come “oggi il modo di considerare i paesi sia ideologico, esterno, etnocentrico o ridotto a luogo della miseria e dell’arretratezza o esaltato come luogo incontaminato e puro. Sempre fuori dalla storia”.

Molto interessante anche il saggio che chiude il volume, dal titolo “Ventuno fortunati borghi”, di Carmela Chiapperini, Emanuela Montenegro e Gianfraco Viesti, in cui si mette in dubbio l’efficacia del bando del PNRR “Attrattività dei borghi” partendo dalla contestazione del concetto stesso di borgo. “I paesi sono paesi, non borghi. Costruire comunità non è rifare un borgo” afferma il presidente nazionale dell’UNCEM, Marco Bussone . La misura del PNRR punta a favorire un possibile ripopolamento dei borghi prescelti, ma “le iniziative che verranno finanziate – scrivono gli autori del saggio – sembrano avere il principale obiettivo di valorizzarli a vantaggio di fruitori prevalentemente esterni”. Non sono interventi che contrastano lo spopolamento migliorando la qualità della vita di chi li abita, ma di un’operazione di valenza turistica.

La serata sarà anche l’occasione per presentare il progetto “Fabbricare” elaborato dall’associazione “Dronero Cult”, per avviare un percorso di valorizzazione culturale di Dronero che passi attraverso la rigenerazione della comunità, partendo dalla condivisione della memoria, per cercare di comprendere e vivere meglio il presente, e per costruire il futuro. Il progetto “Fabbricare” si avvale della metodologia della progettazione partecipata e coinvolgerà nei prossimi mesi tutte le componenti della comunità di Dronero.

La sua filosofia si può riassumere attraverso le parole del poeta Franco Arminio: “I paesi vanno vissuti da dentro, va capita la loro natura allo stesso tempo benefica e venefica. Non bisogna illudersi, non sono abitati da santi e le città non sono abitate da stronzi. Abitiamo luoghi diversi dello stesso smarrimento. Servono politiche contro lo smarrimento, servono azioni immediate sulla strada con le buche, sull’ospedale che non funziona, sulla scuola che chiude. Per rivitalizzare l’economia dei luoghi servono persone che sanno dove stanno e che hanno voglia di stare dove stanno. Alla fine è una questione d’amore”. 

Sarà Matteo Ferriore, presidente dell’associazione, a illustrare i contenuti del progetto. Hanno sostenuto il progetto e contribuito all’organizzazione della serata: il Comune di Dronero, AFP Dronero, la Fondazione CRC, la Fondazione CRT, La Banca di Caraglio, la Società di S.Eligio di Dronero. Parteciperanno all’incontro gli allievi del corso IFTS per manager del turismo organizzato da AFP con Università di Torino, Istituto Alberghiero di Dronero e Consorzio turistico Valle Maira.

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