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Dormitorio "autogestito" nel sottopasso del Movicentro e giaciglio con siringa vicino al S. Croce di Cuneo

CUNEO

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DENIS SCOTTI - Se ancora ce ne fosse bisogno, in redazione sono arrivate alcune immagini che spazzano via ogni dubbio dalla crescente situazione di disagio e degrado che attanaglia la zona della stazione e di corso Giolitti a Cuneo. Penso che la misura sia colma, e proprio per questo motivo continuano a pervenire segnalazioni di foto e testimonianze, in barba a quanti dicono che “non è vero niente” oppure che “fa persino piacere vedere quei poveri ragazzi lì sotto che ti accolgono con un sorriso”.

Quei poveri ragazzi devono stare in una struttura e devono essere seguiti. Perché, se nessuno se ne fosse accorto, forse sono tra quelli che di giorno chiedono l’elemosina in ogni zona della città e di notte dormono dove capita. In questo periodo, con l’avanzare della stagione invernale, si arrangiano nel tunnel del Movicentro, collocazione inadatta a chiunque (vedi prima e seconda foto). Intanto (non sappiamo se esiste un collegamento con la situazione sopra descritta) un lettore ci ha segnalato, documentandolo con la terza foto che pubblichiamo, la presenza di uno strano giaciglio, su cui c'era anche una siringa, in via Monte Zovetto, nella zona vicina alle camere mortuarie dell'ospedale S. Croce di Cuneo. Dobbiamo richiamare l’attenzione delle istituzioni: non vogliamo neppure pensare che ritenessero di poter risolvere il problema con qualche indicazione scritta su un foglio affisso nel tunnel del Movicentro.

Purtroppo, però, la situazione ha radici ben più profonde: questi ragazzi sono sicuramente ospiti in strutture, ma hanno deciso di vivere liberi e di non dover sottostare alle regole. Per questo motivo dormono per strada. Ma ciò che più preoccupa è pensare al loro futuro: cosa faranno da qui ad un anno? e tra due? Il nostro è un Paese che stenta ad offrire un futuro ai nostri giovani, figuriamoci a chi non parla nemmeno la nostra lingua. I governi che in questi anni si sono succeduti hanno tacitamente accettato che l’immigrazione di massa avvenisse, senza però pensare al dopo. Ora ci troviamo con centinaia di migliaia di persone ospiti in strutture gestite da cooperative sovvenzionate dall’Unione europea (cioè, da noi che siamo il terzo contribuente per versamenti all'Ue), ma quando i fondi finiranno, cosa succederà?

Il fenomeno non è da sottovalutare, se anche nella Cuneo del “non succede mai nulla” cominciamo ad avere problemi del genere. E badiamo bene che non siamo a Milano o a Roma, eppure troviamo questi disperati a dormire nel tunnel vicino alla stazione ferroviaria e per strada (vedi quarta e quinta foto). C’è da chiedersi se questa situazione possa avere un'evoluzione positiva per il Paese e per il nostro territorio. Intanto gli sbarchi - checché se ne dica - sono ricominciati, anche con molte vittime innocenti al seguito...

Denis Scotti

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