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Dj e studente a Demonte e ristoratore a Morozzo: storie di integrazione in provincia

CUNEO

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FABIAN PAROLA - L’ultimo anno è stato decisamente particolare. Il Covid-19 e le rivolte contro la violenza razziale negli Stati Uniti hanno rappresentato punti di svolta, cambiando il modo in cui guardiamo e concepiamo la nostra società. Sono state in particolar modo le proteste portate avanti negli Usa a farmi riflettere, valutando quanto, effettivamente, persone provenienti da culture diverse riescano ad integrarsi nella realtà, in questo caso del Cuneese. Perciò ho pensato di rivolgermi ad amici che già da tempo risiedono in provincia, che sono già riusciti a capire quali sono i "meccanismi" e le peculiarità del nostro territorio. Partendo da Mariano Ramirez, classe 1998, di Demonte, studente di Global Law a Torino e dj, cresciuto dividendosi tra la cultura cubana e italiana.

Mariano afferma, infatti, come sia stata l’influenza dei genitori, quindi di due culture diverse come quella cubana e italiana, a segnarlo e a formarlo come persona. La spontaneità, la passione per la musica e lo spirito cosmopolita sono tratti del suo carattere che gli hanno permesso di muoversi e ambientarsi, anche in una comunità isolata. È però fondamentale ascoltare l’opinione di persone adulte, gente che vive di più, almeno rispetto ai giovani, il mondo del lavoro, che ha avuto la possibilità di vivere e conoscere più a fondo Cuneo e i suoi dintorni. Ed è per questo che ho deciso di contattare Lucian Imbrea, classe 1990, di Bacau (Romania), che nei suoi 15 anni in Italia è riuscito a fare veramente tanto, mettendo su famiglia e aprendo una pizzeria a Morozzo, L’Capun.

Lucian non nasconde di aver faticato, soprattutto all'inizio, essendosi dovuto spostare di lavoro in lavoro, imparando tutto quello che poteva dalla gente del posto. Si è trattato infatti di un percorso quasi formativo dal punto di vista personale e lavorativo, che lo ha portato a convogliare esperienze e conoscenze, sempre con il prezioso aiuto della moglie, (Eva Garofalo), in un ristorante che per lui rappresenta passato, presente e futuro. Un locale dove si sente e si vede la passione e la dedizione di un proprietario volenteroso che ha saputo mettersi in gioco. Il fattore comune, emerso da due storie diverse come queste, non è nient’altro che il lavoro, l’impegno e il fatto di sapersi distinguere e dimostrare ciò che si sa fare, in rapporti di rispetto e di fiducia, creano legami che vanno oltre ogni tipo di differenza.

Fabian Parola

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