CUNEO
Anche l'Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti di Dronero (Cuneo) ha partecipato alla pubblicazione e alla presentazione del "Diario inedito, 1943-1944 di Luigi Federzoni" (Ed. Pontecorboli, aprile 2019, pp. LXXVI+ 496) alla Fondazione "Nuova Antologia-Giovanni Spadolini" (Firenze). Il prof. Cosimo Ceccuti, segretario generale della Fondazione, ha ricordato Federzoni (1878-1967) quale direttore della "Nuova Antologia", la rivista culturale più prestigiosa d'Italia. Aldo G. Ricci, già sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato (Acs), ha evidenziato il rilievo storiografico e letterario del Diario, scritto da Federzoni mentre era ricercato dalla Repubblica sociale italiana che intendeva condannarlo a morte come "traditore".
Lo storico cuneese Aldo A. Mola, direttore della Assgg, ha lumeggiato la figura di Federzoni, di formazione carducciana, nazionalista, strenuo fautore della monarchia quale pilastro dello Stato d'Italia, dal 1946 costretto all'esilio perché inseguito dalla condanna all'ergastolo per connivenza col regime, che proprio lui aveva fatto cadere con l'ordine del giorno approvato dal Gran Consiglio del fascismo il 25 luglio 1943. Federzoni fu dunque uno dei volti del liberalismo italiano: un lago vasto e frastagliato, sul quale si affacciarono figure molto diverse (per esempio, su sponda opposta, Giovanni Giolitti) ma unite da un generoso immissario, il Risorgimento e l'unità d'Italia.
Sono intervenuti inoltre l'editore Angelo Pontecorboli, che ha motivato la pubblicazione (Federzoni fu tra quanti deplorarono le leggi razziali del 1938), e Paolo Giuntini, presidente dell'Istituto di studi intitolato a Lino Salvini, gran maestro del Grande Oriente d'Italia (1970-1978), che ha ricordato quanti, come Guglielmo Adilardi e Mola, hanno propiziato la genesi del volume, che reca l'egida dell'Acs, del "Salvini", dell'Associazione di studi sul Saluzzese, della Assgg e della Consulta dei Senatori del Regno per omaggio dovuto a chi, come Federzoni, fu presidente della Camera Alta dal 1929 al 1939 ed ebbe rapporti confidenti con Vittorio Emanuele III e Umberto II.
Nella foto, da sinistra, i professori Ceccuti, Ricci, Mola e Giuntini nella “Sala Spadolini” della Fondazione Nuova Antologia (Firenze).