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Di corsa sulla Via Verde della Seta tra Caraglio e Racconigi per continuare la storia di famiglia

SAVIGLIANO

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CUNEO CRONACA - In occasione della Festa del Gelso di Racconigi, in provincia di Cuneo, si è svolta la terza tappa del progetto This Must Be #TheWay. Il progetto, iniziato nel 2019, attraverso corsa e arte contemporanea, ha voluto esplorare il potere comunicativo e simbolico del corpo, vissuto tramite l’attraversamento fisico del paesaggio esterno e del personal landscape. Movente di tutto il rapporto di reciprocità tra uomo e natura, pensiero e materia, astratto e concreto, odio ed amore, vita e morte.

Per la terza fase del progetto, #TheWay, il tema trattato è stato quello della resurrezione, della rinascita. E quale il simbolo per eccellenza, se non la farfalla e il suo ciclo di nascita per raccontare questa nuova storia? Il punto di partenza sono stati i racconti tramandati dalla famiglia di Lorenzoni secondo cui, a inizio del ‘900, come quasi tutte le famiglie nell’Appennino tosco-romagnolo, era dedita all’allenamento dei bachi da seta. Procedura meticolosa che si concludeva con la vendita ai mercati di Ravenna e Firenze. Mete raggiunte ovviamente a piedi.

Ed è proprio con la corsa che Lorenzoni ha voluto rappresentare questa fatica. E con quattro ultramaratone ha cercato di raccontare questo scorcio familiare. Dopo l’esordio alla 50 km di Castel Bolognese, luogo in cui è stato raccolto materiale fotografico degli avi, e la 100 km del Passatore, ultramaratona che unisce Firenze a Faenza, territorio che ha visto 70 anni fa i suoi nonni e bisnonni "vivere" quelle strade con fatica (vendita bozzoli) e paura (guerra), ha corso sulla Via Verde della Seta, nel tratto Caraglio-Racconigi. Metaforicamente Lorenzoni ha portato per l’intero tragitto un filo bianco di seta per “legare” la striscia di terra che parte da uno dei filatoi per eccellenza al Museo della Seta di Racconigi.

Ad ogni performance podistica è stata affiancata una o più attività artistica. Valentina Cei ha effettuato da Sassari una maratona di scrittura creativa documentata fotograficamente da Gianpaolo Demartis, Bruno Biddau da Torino ha rielaborato fotograficamente gli oggetti rinvenuti da Lorenzoni durante gli allenamenti, Maria Mesiano a Cherasco è andata a cercare con i suoi scatti il mare a lei così tanto caro ed Irene Rubiano, che attraverso una ricerca metafotografica, intende “collezionare” le ultime mani che hanno lavorato la seta.

Il progetto è patrocinato dalla Fondazione Cesare Pavese, Museo a Cielo Aperto di Camo, Ecomuseo di Castelmagno, Città di Santo Stefano, Città di Racconigi.

(Foto Bruno Biddau)

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