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"Demonte continua a soffrire e lo stop alla variante non è degno di un Paese moderno"

MONTAGNA

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"Il Patto dello sviluppo, con il suo presidente Luca Crosetto, fa bene ad arrabbiarsi per i ritardi e le promesse non rispettate sulle infrastrutture cuneesi. L'ultima grave situazione riguarda la Valle Stura, la Statale 21 e in particolare la variante di Demonte. Che il Ministero dei Beni culturali abbia bloccato il progetto è gravissimo. Non è degno di un Paese moderno che ha come forza la crescita che passa attraverso le infrastrutture.

Il Cuneese ne ha viste troppe negli ultimi anni. Certamente la Asti-Cuneo, penoso esempio del fallimento del sistema delle concessioni autostradali a beneficio dei territori, poi il Tenda incompiuto e con stop lunghissimi ai lavori, la Statale del colle della Maddalena con le varianti attese da decenni. I Comuni, i territori, le comunità si trovano a lottare contro i camion che passano e congestionano le strade, i mezzi pesanti che inquinano, ma soprattutto oggi fanno bene ad arrabbiarsi con chi ha ancora una volta bloccato progetti e imposto una revisione. Il tunnel sotto il Podio è troppo impattante per il paesaggio, secondo il Mibac? E allora quanto sono impattanti migliaia di tir che attraversano i paesi?

Demonte continua a soffrire e sono certo che con il Patto dello Sviluppo, con tutte le associazioni di categoria, dovremo organizzare una grande mobilitazione, una forte protesta di piazza. Non bastano più i convegni e le lettere alle quali, peraltro, manco ci rispondono. Si deve scendere in piazza con i sindaci e gli amministratori. Coinvolgendo le imprese e il sistema delle associazioni locali, anima dei Paesi, emblema di quella rete sociale che ha perso la pazienza. Le infrastrutture sono ossigeno, per le imprese, per l'economia, ossigeno garanzia della salute di tutti".

Lido Riba, presidente Uncem Piemonte

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