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Dedicato a Gemma di Roddino, la purezza del mangiare in Langa

ALBA

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LUCIANO BERTELLO - Gemma è il simbolo delle osterie di Langa: generosa, genuina, semplice. Raduna persone di ogni età e di ogni ceto, sedendo fianco a fianco vocianti gruppi di giovani e compunte coppie di anziani, manovali in canottiera e professionisti in giacca e cravatta, langhetti e turisti stranieri. Trattandoli tutti allo stesso modo. Anche il suo menù è il simbolo della più vera cucina casalinga di Langa: niente fronzoli, il gesto ripetuto all'infinito, quasi alla ricerca della perfezione.

“Gemma. La poesia dei tajarìn di Langa” è il primo titolo della collana “I saperi del fare. Uomini e luoghi nei paesaggi viticoli di Langhe-Roero e Monferrato”, attraverso cui la Sorì Edizioni si propone di dare contenuti al riconoscimento che l'Unesco, dal giugno 2014, ha tributato ai paesaggi e alla civiltà del vino di Langhe-Roero e Monferrato. Intende rendere omaggio ai personaggi, ai luoghi e ai saperi che, scrivendo pagine fondanti della cultura materiale di Langhe-Roero e Monferrato, hanno contribuito al riconoscimento Unesco.

L'approccio non è quello classico dei libri di cucina. Si racconta del "fare" di Gemma: la sua storia di vita, la sua Langa, la sua gente, le atmosfere che si respirano nella sua osteria. Le ricette, distribuite all'inizio di ogni capitoletto, sono quasi un dettaglio o una conseguenza. E' un libro che si compone di tanti apporti e contributi, tutti di persone affascinate dalla cucina vera di Gemma e dalla sua Langa. Tra gli altri ci sono anche gli omaggi di due suoi colleghi ed estimatori: Enrico Crippa e Davide Palluda. A rafforzare l'idea che esiste una sola "alta cucina": quella che ha un senso. Fondamentali sono poi le fotografie e, in particolare, il "racconto per immagini" che Bruno Murialdo ha fatto dei mitici anni del Circolo.

Tra i vari apporti, ce n'è uno che vale la pena di rimarcare: quello dei "social plìn" raccontato da Piero Dadone. Si tratta del ruolo "sociale" che l'osteria di Gemma ha nella piccola comunità roddinese. Tutti i giovedì dell'anno, infatti, un numeroso gruppo di donne e uomini di Roddino (e non solo) si radunano per preparare gli agnolotti del plìn per tutta la settimana. Intanto, mentre chiacchierano e lavorano, fanno comunità. E' un aspetto che non ha uguali e che meriterebbe uno studio sociologico o una tesi di laurea. E per Gemma una laurea!

La scelta di due giornalisti sportivi, Gigi Garanzini e Maurizio Crosetti, per la presentazione del libro risponde dunque al carattere di Gemma e della sua cucina. Gemma, infatti, è come un'atleta della cucina di Langa: esercizio, applicazione, passione, sacrificio, costanza, cura di ogni dettaglio, gesto ripetuto all'infinito, continua tensione al miglioramento. Il fare al meglio quello che si sa fare come filosofia di cucina e di vita. Sono il luogo e il personaggio ideali per l’inizio di una collana dedicata ai saperi del fare.

Gemma Boeri è nata a Roddino da famiglia contadina. E' sposata e ha due figli, Marco e Daniele. L'esperienza partigiana del padre e la vita di campagna sono state fondamentali nella sua formazione. Ha imparato in casa i saperi e i contenuti della cucina casalinga di Langa. Nel 1986 prende in gestione il "Circolo" del paese, coronando il sogno di una vita e facendo in breve tempo di Roddino uno dei "santuari" della cucina tradizionale contadina dell'Albese. Nel 2005, sempre a Roddino, apre l'Osteria da Gemma, che conduce con il figlio Daniele e le nuore. I suoi tajarìn sono uno dei miti della cucina di Langa, tanto da meritare la foto ufficiale (foto Harari) del Palio della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba edizione 2017.

Luciano Bertello

 

 

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