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De Amicis di Cuneo, 5 classi in quarantena, lo sfogo della preside: “Pochi controlli fuori dalla scuola”

CUNEO

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ANGELA PITTAVINO - Covid -19 a Cuneo: sarebbero salite a 5 le classi chiuse del Liceo Edmondo De Amicis (3 della sede di corso Brunet in quarantena e 2 della succursale in via Barbaroux in quarantena preventiva).

Una situazione che rende sempre più difficile il lavoro quotidiano di dirigente e docenti sempre in prima linea per garantire agli studenti il diritto allo studio e una “normalità scolastica” così difficile da vivere ai tempi del Covid.

“Confermo i casi di positività al De Amicis -. spiega la preside Mariella Rulfi - Non posso che ribadire che per le classi degli studenti positivi si stanno seguendo i protocolli come da normativa regionale e nazionale e che stiamo facendo di tutto perché la scuola continui ad essere un luogo sicuro.

Rimane l'amarezza di vedere sacrificati i nostri sforzi - il mio team ha lavorato tutta l'estate per attrezzare le aule in modo da rendere possibile la didattica in presenza di tutti gli studenti -  per la superficialità e il disinteresse dimostrati di chi avrebbe dovuto preoccuparsi almeno in misura uguale a noi, dei trasporti e della vigilanza sui punti di possibili assembramenti in Cuneo.

Non viviamo in città metropolitane così grandi da non poter controllare le fermate dei bus, la stazione dei treni e gli altri pochi luoghi dove gli studenti si ritrovano.

Abbiamo richiesto, come Dirigenti delle superiori di Cuneo, una più attenta e capillare presenza nei momenti di entrata e uscita da scuola. La richiesta è stata fatta al sindaco e al vicario del prefetto, affinché utilizzassero tutte le forze "autorevoli" di cui dispone la città: vigili urbani, protezione civile, carabinieri, guardia di finanza, polizia ... nessuna risposta scritta ci è stata data.

Termino con una considerazione: si obbligano gli studenti alla didattica a distanza utilizzando la parola "sacrificio", ma lo stesso sacrificio non è richiesto ai commercianti, agli ambulanti del mercato, a chi espone durante il mercatino dell'usato a fine mese, non si chiude la Fiera di Alba, e neanche si cancellano altre fiere.

Siamo consapevoli che richiedere un "sacrificio" alle scuole produca un impatto economico irrisorio rispetto alla chiusura di qualsiasi altra attività produttiva, ma chiediamo a TUTTI di considerare che l'istruzione è il fondamento del progresso sociale e pertanto dovrebbe essere l'ultima attività  ad essere sacrificata.

Mi scuso se mi sono dilungata, ma la consapevolezza di essere sempre "sacrificati" per mancanze non nostre ci fa davvero arrabbiare. Utilizzo il plurale perché sto dando voce all'intero corpo docente del Liceo che dirigo”.

Angela Pittavino

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