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Dal 4 maggio in Piemonte e in tutta la provincia di Cuneo sarà possibile usufruire del "take away"

CUNEO

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CUNEO CRONACA - “Finalmente si apre un piccolo spiraglio per il commercio della Granda, una boccata d’ossigeno che aiuterà il settore a superare questo difficile momento”.

Con queste parole il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Cuneo, Luca Chiapella, commenta la decisione della Regione Piemonte di permettere il cibo da asporto, il take away per la provincia di Cuneo.

“Dopo cinquanta giorni di chiusura - sottolinea il presidente Chiapella - era necessario dare un segnale di ripresa, pur rispettando al massimo le disposizioni di sicurezza. Con le consegne a domicilio, il take away diventa una possibilità in più di lavorare per gli operatori del settore. Come Confcommercio siamo soddisfatti di aver dato questa possibilità al settore della somministrazione che, pur essendo una attività prevista dal decreto ministeriale che entrerà in vigore il 4 maggio, nella nostra regione è stata in forse fino all’ultimo. Un obiettivo importante - prosegue il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Cuneo, Luca Chiapella - raggiunto grazie al lavoro di squadra fatto da Confcommercio a tutti i livelli: provinciale e regionale”. 

“Naturalmente la priorità va sempre data alla sicurezza, che i commercianti della Granda sono in grado di assicurare, attraverso il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. Dal 4 maggio, però, i clienti potranno recarsi presso i propri ristoranti, bar, gastronomie e pizzerie di fiducia e prendere la pietanza preferita. Un piccolo ma importante passo verso la normalità”.

(Nella foto il presidente Luca Chiapella)

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In Piemonte l’attività di ristorazione da asporto sarà consentita da lunedì 4 maggio, mentre nel Comune di Torino a partire da sabato 9 maggio.

Nel caso di criticità specifiche o dove non possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno anche valutare di vietare l’attività sull’intero territorio comunale o delimitarla su parti di esso. La scelta di attendere qualche giorno in più per la riapertura a Torino risponde, invece, alla necessità di una maggiore cautela sul capoluogo piemontese, in considerazione dell’alta densità demografica, del numero complessivo delle attività di ristorazione e di un quadro epidemiologico che impone maggiore prudenza.

È quanto è stato deciso dalla Regione Piemonte che oggi ha incontrato in videoconferenza il Prefetto di Torino insieme ai sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti delle Associazioni degli Enti Locali. Mentre con i rappresentanti delle Associazioni di categoria verrà siglato uno specifico accordo. L’ordinanza sarà firmata domani dal presidente della Regione Alberto Cirio.

«Abbiamo lavorato insieme alla Prefettura di Torino e ai rappresentanti degli enti locali per trovare una sintesi tra la prudenza che ci viene chiesta dai medici e l’esigenza di riapertura delle nostre attività - sottolinea il presidente Cirio -. La soluzione che abbiamo individuato ci permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione. Il Piemonte sta ripartendo e lo fa con l’equilibrio necessario a garantire la salute dei suoi cittadini e della sua economia. Per la procedura di attivazione del servizio ho scelto la via più veloce, infatti basterà semplicemente comunicarlo al Comune, perché le nostre aziende hanno bisogno di lavorare e di farlo subito senza il peso della burocrazia. Il coinvolgimento diretto dei sindaci, invece, permetterà di valutare eventuali criticità e anche un monitoraggio costante della situazione. Prudenza e ripartenza possono e devono convivere. Basta avere buonsenso».

Le attività di ristorazione interessate (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) potranno attivare il servizio di asporto dandone una semplice comunicazione al Comune, che però potrà immediatamente sospendere l’attività in caso di inadempienza delle prescrizioni da parte dei singoli esercizi.

I Comuni dovranno garantire il rispetto delle seguenti disposizioni:

  • In attesa dell’ingresso, la distanza minima in coda dovrà essere di 2 metri

  • Il ritiro dei prodotti, precedentemente ordinati, dovrà avvenire per appuntamenti dilazionati nel tempo allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e sempre rispettando le misure di sicurezza previste dal DPCM del 26 aprile

  • Il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e nelle immediate vicinanze

  • Sarà consentito l’asporto anche in quegli esercizi di ristorazione per i quali è prevista la consegna al cliente direttamente dal veicolo

  • Ogni cliente, così come il personale in servizio, dovrà indossare una mascherina

  • Le persone presenti all’interno del locale dovranno sempre mantenere la distanza minima di 2 metr

Rispetto a quanto anticipato in merito all’attività di ristorazione da asporto (che in Piemonte sarà consentita da lunedì 4 maggio, mentre nel Comune di Torino a partire da sabato 9 maggio) l’ordinanza regionale emanata oggi (giovedì 30) definisce che l’orario in cui sarà possibile fornire il servizio va dalle 6 alle 21, fatta salva la possibilità dei sindaci di stabilire orari più restrittivi.

 

 

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