CUNEO
ADRIANO TOSELLI - Nei giorni di metà luglio è stato ripristinato il "guado" sul torrente Gesso, tra il Santuario degli Angeli di Cuneo e la frazione di Mellana di Boves. Succede da tempo. Dura fino settembre, generalmente, meno nelle stagioni piovose, un mese in più in quelle secche. Sulla vicenda è attivo il "Comitato per il ripristino dell’attraversamento storico", presieduto dall’ex consigliere bovesano Guido Olivero, con al suo interno l’ex sindaco Mario Giuliano e l’ex presidente del "Circolo Mellana" Giancarlo Olivero.
L’intento è quello di riavere un ponte ciclopedonale, come era fino a qualche decennio fa la "pedancola", ricostruita ogni anno nella sua struttura leggera (famosa la morte di una donna, giovane sposa, Francesca Olivero, ventunenne, travolta dalle acque mentre la attraversava nel 1948). Negli anni Novanta era stata sostituita da un ponte vero e proprio, travolto dalla grande piena del torrente del 2002 (i pilastri, uno scavato sotto dall’acqua ed inclinato, ruderi, sono stati abbattuti nell’estate 2010). Troppo basso, aveva finito per fare da diga.
Successivamente era arrivato l'accordo tra i Comuni di Boves e Cuneo, con occasionali screzi per dividersi (rispettivamente un terzo e due terzi) le spese annuali di ripristino del guado (che storico lo è davvero: ritrovamenti archeologici lo fanno risalire addirittura alla età romana, a prima della fondazione medievale del capoluogo provinciale), passate, in questo anno, sembra, da 15.000 a 18.000 euro. Il sogno di rifare il ponte (stavolta adeguatamente alto sul greto) tutto è tranne che archiviato.
Al momento siamo arrivati a quattro progetti (a fianco del Comitato ci sono le associazioni ecologiste). Si fa notare che sarebbe una soluzione definitiva, invece di una spesa costante annuale per "opere caduche". Il problema è che due Comuni (uno grande ed uno "medio") alcune migliaia di euro, anche in tempo di crisi, nelle pieghe del bilancio le trovano. Diverso, attualmente, è il discorso di reperire milioni.
Il più recente è un "ponte strallato", di oltre 350 metri, in quattro campate uguali (larghezza del passaggio due metri e mezzo, altezza 15 metri), curvilinee, unendo legno ed acciaio zincato, studiato dall’architetto Giuseppe Buffon e dall’ingegner Franco Carbonaro, dopo impegno, anche, della Atletica Cuneo. La spesa prevista è di circa due milioni di euro e si colloca "medianamente" agli altri: il ponte "sospeso" tibetano (che tanto ha fatto sognare il Comitato), con il suo preventivo di quasi 1.200.000 di euro, il "Monaco", che arriva a tre milioni, il "Bailey", sui due e quattrocentomila.
Il percorso tra "Gli Angeli" di Cuneo (al limite del centro abitato) e la frazione Mellana di Boves è molto apprezzato per camminate e pedalate. Un primo problema è il fatto che Boves risulta tuttora l’unico Comune fuori dal Parco fluviale. Nel centro paiono contrari, soprattutto gli agricoltori, a cui molto appoggio hanno dato le ultime Amministrazioni comunali. Le posizioni esposte nel Consiglio comunale bovesano, ultimamente, prima della pandemia, sono state, se ben ricordiamo, che "si entrava nel parco se c’era il ponte". Dalla altra parte pare di capire che l’adesione sia vista più come "prologo" alla valutazione del progetto.
Il ponte è stato, anche per la valenza simbolica, l’argomento forte della campagna elettorale di un anno fa del candidato sindaco Gianni Martini: è stato nettamente sconfitto (40% a 60), vincendo solo a Mellana (una delle frazioni più piccole). Questo un po’ dell’interesse bovesano par anche dire...L’opera, non si stanca ovviamente di far notare al sindaco bovesano, è tutta in territorio cuneese, e cuneesi sono, pure, le prime case sparse ed i tetti sull’altra sponda.
Adriano Toselli