ADRIANO TOSELLI - Si sono concluse le premiazioni itineranti, fino all’Italia centrale, ai vincitori della iniziativa culturale mellanese "Parole e immagini". Anche in questo anno, ancora di emergenza sanitaria, come l’anno scorso (quando arrivarono in Friuli), l’organizzazione del concorso "Parole e immagini" di Mellana di Boves ha deciso di procedere, dopo la pur partecipata cerimonia di luglio, nell’anfiteatro della frazione, alla consegna "a domicilio", dei premi ai vincitori della XXX edizione.
«La spedizione di un pacco è impersonale, fredda. La scelta delle premiazioni itineranti è un modo per conoscere persone (e vedere che quelle che partecipano alla nostra iniziativa sono davvero belle, anche umanamente) e per continuare a conoscere l’Italia, nelle sue bellezze, nei suoi paesaggi, nei suoi suoni e sapori. È la nostra ripartenza".
La prima premiazione si è tenuta l’ultimo giorno di luglio, in periferia a Lucca, vicino al casello autostradale, strappando brevemente la quindicenne, e già premiatissima Ginevra Puccetti, di Porcari, dai genitori, dalle vacanze a Tirrenia. La ragazza, seconda nella sezione letteraria riservata ai giovani, è un vero talento. Abbiamo brindato con loro in un vicino bar, bevendo del rosso di Scansano".
La seconda, nei torridi giorni di ferragosto, è stata per la vincitrice tra le poesie Sabrina Spinella, a Viano, Reggio Emilia, a due passi dai ruderi del castello di Matilde di Canossa, contessa della Tuscia. Si è pranzato con erbazzone casereccio (torta salata con verdure), tipica pasta emiliana e lambrusco.
Il giorno vicino Lendinara, provincia di Rovigo, per premiare la vincitrice della sezione letteraria giovani, Luce Santato, ventenne. La si è raggiunta in un locale dove lavora occasionalmente per contribuire alle spese della Università di Ferrara. Si sono degustati i deliziosi "Pesce gatto fritti", ormai tipico piatto del Polesine, in abbinamento con i bianchi veneti.
Piero Baccino, ormai ottuagenario, vincitore più volte, sia con opere in italiano che nel suo dialetto ligure d’entroterra, lo abbiamo raggiunto nel suo salotto foderato di libri, nel bellissimo centro storico di Savona, dopo un aperitivo con la tipica focaccia ligure e vermentino).
Il punto più lontano in cui siamo arrivati è stata Cassino, città ferocemente bombardata durante l’ultimo conflitto mondiale, al limitare della Ciociaria, ricca di borghi medievali, rovine romane ed abbazie. Lì si è incontrato Massimiliano Bartolozzi, detto “Oliva” (origini famigliari toscane), terzo classificato tra le poesie per «Abruzzo», lirica sul terremoto.
Si è scoperto che si trattava del protagonista e sceneggiatore «Apice» (sempre su un centro devastato dal terremoto), cortometraggio vincitore nella scorsa edizione del peveragnese “AmiCorti”. “Avevamo l’idea e pochi soldi per finanziarla (servivano almeno 10.000 euro), ci siamo affidati alla collaborazione, volontaria e gratuita di tanti amici. Fare cultura non è facile, ma bisogna non mollare”. Abbiamo cercato di spiegargli che da noi non pare più facile che da lui. Ovviamente non potevamo rinunciare ad un aperitivo con formaggi ed affettati locali, verdure sotto olio, accompagnato da bianco di Pontecorvo.
Passando in Toscana abbiamo salutato Renato Piazzini, la vincitrice Sandra Ceccarelli, fiorentina, originaria del Casentino, presente a Mellana, e la storica partecipante Cosetta Lenzi, di San Gimignano, nel Chianti. L’incontro con Nicola Daddi, anche quest’anno segnalatosi nella fotografia (secondo e terzo premio nella sezione “Il colore bianco”, la più consistente), l’abbiamo avuto alle porte della sua Genova, in un luogo simbolico, sotto la famosa “Lanterna”, lo storico faro, prima di una gita nella bellissima Sestri Levante.
Tappa lombarda in riva al Lago di Lecco, le zone dove Alessandro Manzoni ambientò il suo capolavoro, “I promessi sposi”, ad incontrare Mario Aliprandi, altro storico partecipante, con la passione per la scrittura e la fotografia che dura da tutta la vita. Si è terminato con le foglie che ormai ingiallivano sulle colline di Ivrea, per due giovanili vincitori della sezione “Lingue naturali e dialetti”, costanti presenze nel concorso praticamente dalle prime edizioni.
La prima tappa è stata a casa di Maria Teresa Cantamessa Andrina, specchio dell'eleganza del suo scrivere. La seconda ci ha portato in trattoria tipica, in frazione di Ivrea (Torre Balfredo, dal nome di feudatario medievale), oltre bellissimi platani, con il vincitore Umberto Maria Gillio. Non si poteva che concludere, prima di pomeriggio tra borghi e laghetti, con un excursus completo nella gastronomia canavesana (a partire dai tipici «capunet», involtini di cavoli ripieni di carne), innaffiato da Barbera.
Ad inizio anno ripartiremo con nuovo bando, puntando ad una premiazione a giugno e a una festa mellanese a luglio. I testi e le opere inviate dai partecipanti possono essere viste sul blog http://festeggiamentimellana.blogspot.it/.
Adriano Toselli