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Curiosi o annoiati, ma alla fine tutti guardiamo Sanremo

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Sanremo è sempre Sanremo. Mi domando perchè sia così disdicevole, per molti, passare la serata a vedere il festival di Sanremo.

Quanti lo vedono e si vergognano di ammetterlo? E che sarà mai!

Vorrei sorprendere chi mente e fa parte del 50 per cento dell'ascolto. Una volta all'anno si può anche fare. Gli intellettuali tacciano di ignorante chi lo segue. Pazienza!

Farò parte della massa di ignoranti. Perchè lo guardo?

Perchè mi piace il mondo dello spettacolo. Respirare l'aria della competizione. Percepire la tensione che aleggia dietro le quinte. Immaginare il cuore che sale in gola, la mancanza di salivazione, per l'ansia, la paura del palco. Persino i più navigati, i big della canzone che calcano i palchi di tutto il mondo, ammettono che all'Ariston, si prova un'emozione diversa. Indescrivibile. Unica.

E partecipare alla felicità di chi si qualifica.

A molti artisti ha cambiato la vita. E non venite a dirmi che non valesse la pena di ascoltare Ezio Bosso, quell'incantevole maestro musicista. Ha emozionato anche gli intellettuali. Mi auguro.

Il talento è talento, in tutte le arti.

Insomma, l'Ariston, quale misteriosa magia sprigiona? Non si sa. Ma credo che molti tra noi, persino qualche intellettuale, ci salirebbe volentieri.

La notorietà piace a tutti. Eccome!

Non ho sensi di colpa. Non mi piace tutto dello spettacolo. E allora? Non si può pretendere. Ognuno ha le proprie antipatie, simpatie. Cosa dite, sarò grave?

Fiorella Avalle Nemolis

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