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Cuneo, torniamo alle buone pratiche di salute autogestibili che non costano allo Stato

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MARIO FRUSI - Mi riallaccio all’articolo recentemente pubblicato dall’amico avvocato Riccardo Sartoris (LEGGI QUI) per coglierne lo spirito di rinascita e, dal momento che questa deve avvenire in tutti gli aspetti della vita civile, mi concentro sulle mie competenze.

In campo sanitario, negli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito a progressi fantascientifici di tecnologia medica per le gravi patologie, e nella nostra piccola città ma grande provincia deteniamo alcune eccellenze invidiabili a livello non solo nazionale. Tanto di cappello: investimenti copiosi ma ben orientati.

Alla politica sanitaria (non solo cuneese né italiana) mancano però la visione di lungo respiro e il recupero, il mantenimento, la coltivazione delle buone pratiche salutari autogestibili, quelle che abbatterebbero i costi via via sempre più elevati dei sistemi sanitari nazionali. Tenterò un esempio legato proprio alla pandemia in corso.

E’ quanto mai lodevole che in sede europea i parametri di spesa nazionale siano stati modificati per consentire alle singole nazioni di spendere tutto il necessario ad arginare un’epidemia non molto più grave della banale influenza, ma molto più invasiva; per evitare cioè che i circa 7000 morti per influenza di ogni anno diventino decine di migliaia in più a causa di questo nuovo virus: siamo in emergenza e dobbiamo intervenire.

Però, un buon monitoraggio e allertamento, di quelli che i virologi-epidemiologi chiedono da decenni, ci avrebbe risparmiato l’allarme e le difficoltà attuali, con costi (non solo sanitari ma di economia in generale) ridicolmente minori. Il lavaggio di naso e gola, già descritto in queste stesse pagine (LEGGI QUI), offre una protezione molto elevata da qualunque virus respiratorio, e dovrebbe diventare una pratica comune a costo zero.

Con articoli successivi cercherò di illustrare quali altri accorgimenti si possano adottare al fine di migliorare la qualità di vita, ridurre le spese sanitarie, restituire ai cittadini un'autogestione almeno parziale della propria salute e quindi della propria esistenza. E speriamo che Cuneocronaca diventi un tavolo di discussione per i progetti (non solo sanitari) del vivere futuro, a breve e lungo termine.

Mario Frusi

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