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Pidocchi e bambini: come evitare il contagio d'estate

CUNEO

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ENRICO TERZI - Il problema dei pidocchi è sicuramente uno dei peggiori, e a dispetto delle credenze popolari – oltre a non invadere solo ed esclusivamente il cuoio capelluto dei bambini – d’estate non svaniscono. Anzi, diventano addirittura più forti e resistenti del normale.

Questo non perché acquisiscano dei particolari “super-poteri” dovuti alle temperature estive e ai raggi UV del sole, ma semplicemente perché aumentano le occasioni di contagio: nonostante gli ambienti scolastici siano ovviamente quelli più prolifici di pidocchi, infatti, anche le vacanze portano con loro tantissime situazioni di gioco ideali per favorire il contagio da pediculosi.

Basti ad esempio pensare alle tante ore trascorse nei camping estivi o in spiaggia: un luogo dove questi parassiti si trovano meravigliosamente a loro agio. Vediamo dunque di approfondire la questione sui pidocchi, per accogliere l’estate ma senza rischiare fastidiosissime infestazioni di questo genere.

Innanzitutto, come facciamo a scoprire i pidocchi, smascherando un’infestazione da pediculosi? Il ragionevole dubbio viene sin dal primo momento, soprattutto perché chi soffre di pidocchi – bambini o adulti – tende a grattarsi continuamente la testa per contrastare il prurito portato da questi terribili parassiti.

Per averne una conferma, poi, basta semplicemente controllare il cuoio capelluto dei bambini, o far controllare il nostro da un familiare: se si notano in fase di pettinatura dei puntini neri che si muovono, o delle palline bianche, ecco che ne abbiamo la conferma. Siamo affetti da pediculosi. Meglio effettuare la ricerca utilizzando un pettine con denti fini, così da trovare immediatamente i colpevoli.

Se riscontriamo la pediculosi nei nostri figli o su di noi, come possiamo intervenire per risolvere questa infestazione? Il primo consiglio – nonché il più efficace – è utilizzare medicinali e prodotti farmaceutici pensati proprio per la pediculosi, come ad esempio quelli offerti da Giuliani Pharma.

Così facendo, abbiamo la certezza che i suddetti agiranno velocemente, uccidendo i pidocchi e soprattutto eliminando le uova: ovvero quelle che sono poi responsabili della prosecuzione dell’infestazione, dunque una priorità assoluta quando combattiamo la pediculosi.

Esistono poi dei rimedi non farmacologici per combattere i pidocchi, come ad esempio l’estratto di noce di cocco oppure i risciacqui con l’aceto. Questi rimedi naturali, però, non rappresentano una soluzione definitiva: sono piuttosto un mezzo per potenziare l’efficacia dei prodotti specializzati e, da soli, non possono debellare del tutto l’infezione da pediculosi.

Inoltre, questi non sono metodi dimostrati in laboratorio, e spesso funzionano più per il controllo accurato con il pettine successivo al lavaggio, che per meriti propri.

Enrico Terzi  

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