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Cuneo: le "Immagini dal subconscio" di Lucio Arese generate con l'IA alla Biennale d'arte digitale

CUNEO

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ALICE MARINI - Questo testo non è stato generato da un'intelligenza artificiale, ma le fotografie di cui parleremo sì. Sono le "Immagini dal subconscio" generate da IA, realizzate dal cuneese Lucio Arese ed esposte nel padiglione virtuale "So Far, So Near" della Wrong Biennale, dedicato all'IA art e curato dall'argentina Laura Focarazzo insieme alle opere di altri 10 artisti.

La Wrong è una biennale internazionale di arte indipendente, multiculturale, decentralizzata e collaborativa fondata nel 2013 da David Quiles Guilló e organizzata da The Wrong Studio. E' una specie di alternativa alla Biennale dedicata alle arti digitali. Un'esposizione che si svolge prevalentemente online (www.thewrong.org), ma anche dal vivo con mostre in gallerie, ambasciate e istituzioni in tutto il mondo.

L'artista di Cuneo Arese partecipa all'esposizione con 10 immagini nel padiglione "So Far, So Near", che riunisce le opere di altri 10 artisti internazionali. Le sue immagini oniriche e visionarie hanno suscitato molto interesse e sono state notate dalla curatrice che le ha selezionate insieme alle opere di Santiago Vitale, Case Western, Ulises Estudio, Sebastian Tedesco, Bruno Mesz, Sofia Crespo, Polina Kostanda, Jeff Zorrilla, Eryk Salvaggio, Julien Pacaud, Diana Millán.

Ma come funziona l'IA nella creazione di immagini? Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono come dei piccoli cervelli che non eseguono più soltanto una serie di istruzioni, ma vengono allenati a riconoscere testi e immagini. Programmi come Midjourney e Stable Diffusion, tra i più noti, usano reti neurali composte da moduli adibiti alla produzione delle immagini dal testo e alla valutazione della loro realisticità. È infatti sufficiente scrivere una parola chiave o un testo e l’algoritmo crea un’immagine personalizzata che rappresenta il concetto espresso.

"Ho semplicemente seguito le immagini che avevo in mente. Sperimentare mi è sempre piaciuto, lo faccio con qualsiasi cosa - spiega Lucio Arese -. Ho iniziato a usare l'intelligenza artificiale da circa un anno. Da sei mesi lavoro alle 'Immagini dal subconscio', che colpiscono, muovono le emozioni, trasmettono sensazioni. Ho avuto ottimi feedback sin dalle prime pubblicazioni, ma ho ricevuto anche critiche. Si tratta pur sempre di un ambito in sviluppo, controverso e complesso e ancora poco definito a livello legale. Alcuni artisti sostengono ad esempio che i neural network usino materiale protetto da copyright, ma non è proprio così. Il materiale che viene usato per "allenare" questi network viene trasfortmato in un output che non copia nessun lavoro. Sullo stile non si può mettere copyright". L'ufficio per il copyright degli Stati Uniti ha infatti stabilito che un'opera d'arte realizzata dall'intelligenza artificiale non può essere protetta dal diritto d'autore.

"Non è comunque un lavoro semplice. Implica editing, correzioni e variazioni senza fine. Per ottenere una singola immagine, a volte, sono necessarie decine di interazioni - prosegue Arese -. È un compito alla stregua di quello di un direttore artistico che si trova di fronte a un "creativo" che sforna continuamente idee nuove che vanno viste e riviste. Si tratta di un lavoro intensivo, apparentemente progettato per semplificare la vita, ma che, in realtà, aggiunge un livello di complessità, rendendo il tutto non solo più stimolante, ma anche più interessante".

La mostra durerà fino al 1° marzo 2024. L'evento resterà in rete per alcuni mesi - aveva spiegato David Quiles Guillò, uno dei fondatori - permettendo anche agli appassionati più impegnati di visitare tutta la biennale potendole così dedicare alcuni minuti al giorno. E' una profonda trasformazione del mondo dell'arte quella di cui stiamo parlando, e Lucio Arese, come altri creativi contemporanei, ha deciso di investire in questa trasformazione, non smettendo mai di stupire.

Architetto, pianista, chitarrista, compositore e visual artist, Lucio Arese lavora come regista indipendente dal 2008. Le sue opere sono state proiettate in tutto il mondo, nei festival più importanti dedicati alle arti digitali. Il suo ultimo cortometraggio sperimentale "Les Dieux Changeants" (2021) è stato un successo internazionale nel circuito dei festival cinematografici, con oltre 100 selezioni e 40 premi in tutto il mondo, tra cui due Lovie Awards e una nomination per i Webby Awards 2022. 
 
Ha collaborato con artisti e brand come Suguru Goto, Jimmy Edgar, Amesub, Yu Miyashita, Bianco, Mille Altopiani, Armando Testa, MPTBOX, Lovestone Films, Onitsuka Tiger, Asics, Karhu, Jacuzzi, De Longhi. Ha tenuto workshop e conferenze sul suo lavoro presso il Chiyoda Arts Center 3331 a Tokyo, il Liceo Artistico di Cuneo e l'Accademia di Belle Arti di Bologna.
 
Alice Marini 
 
Per maggiori info: canale Instagram, sito ufficiale, sito di The Wrong Biennale.
 
 

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