CUNEO
“Praticare lo sci nautico mi ha restituito un po’ di quella libertà che la cecità sembrava avermi tolto. La disabilità è un ostacolo, ma può diventare anche un’occasione o almeno così è stato per me. Il dovermi fidare ciecamente di qualcuno mi permette di accedere a livelli superiori di conoscenza e creare rapporti umani unici. I miei genitori, in particolare, mi hanno sempre incoraggiato con il loro 'dai, vai, non avere paura' e mi hanno insegnato che amare non vuol dire togliere i problemi, ma aiutare ad affrontarli”.
Nelle parole del campione paralimpico Daniele Cassioli, ospite al Centro Incontri della Provincia di Cuneo, c’è molto insegnamento sportivo, ma altrettanto umano, raccontato con leggerezza e ironia. Cassioli, cieco dalla nascita, ha incontrato al mattino gli studenti delle scuole e nel pomeriggio gli adulti e altri atleti disabili dell’associazione AmicoSport per la presentazione del suo libro “Il vento contro”. “Il volume che hai scritto – ha detto il presidente della Provincia nel presentare Cassioli – è un regalo che fai a chi ha una disabilità, ma anche a tutti perché tutti dobbiamo affrontare i problemi della vita e superare gli ostacoli”.
Daniele Cassioli, nato il 15 agosto 1986, è forse il campione paralimpico di sci nautico più forte di tutti i tempi. Detentore di tre record del mondo, in carriera ha vinto 22 medaglie d’oro ai Mondiali e 25 medaglie d’oro agli Europei. Fisioterapista laureato, tiene corsi di sviluppo e crescita personale. Membro del Consiglio nazionale del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), è in prima linea con la sua Onlus per aiutare e stimolare i bambini non vedenti. La giornalista Ilaria Blangetti lo ha intervistato, sottolineando la sua storia di ragazzo speciale ma anche come tutti gli altri, che deve imparare ad accettarsi così com’è, a superare i momenti difficili e ad apprezzare le meraviglie di ogni giorno. E scoprire che, a volte, avere il vento contro è proprio quella condizione ideale che ti fa venire voglia di volare.
Ancora Cassioli: “Ho imparato a superare la paura entrandoci dentro, spingendo più forte sugli sci quando ti sembra di andare fuori traiettoria. Soprattutto, ho capito una cosa: vincere non è solo raggiungere un traguardo, è anche liberarsi di un ostacolo che ti blocca la rotta. Vincere può voler dire ritrovare te stesso e volerti bene così come sei. In fondo la felicità è già la strada che percorriamo, non un’altra meta da raggiungere”. In effetti, nel raccontare la sua storia, Daniele Cassioli porta il lettore oltre: oltre la vista, perchè c’è molto altro da scoprire, anche se chi vede è portato a credere che ogni esperienza passi attraverso gli occhi; oltre la paura, perchè per migliorarsi non bisogna allenare solo i propri punti di forza, ma anche i propri punti deboli, ciò in cui ci si sente insicuri e fragili. E, naturalmente, oltre la paura del diverso, perchè solo grazie alle differenze possiamo arricchirci ogni giorno di più.