Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

In un documentario le storie dei migranti in provincia di Cuneo dall'inizio del loro viaggio

CUNEO

Foto
Condividi FB

Venerdì 8 novembre, dalle 20,45, presso "Varco" (via Carlo Pascal 5 L) a Cuneo andrà in scena "Suitcase Stories - Storie di viaggio e migrazione", un documentario realizzato dall’Associazione di Promozione Sociale MiCò, in collaborazione con il regista Stefano Scarafia e il giornalista Francesco Rasero. L’idea nasce con l’intento di indagare, partendo da un punto di vista insolito, i fenomeni migratori in provincia di Cuneo. Il documentario è stato realizzato all’interno di Frame, Voice, Report! - progetto finanziato dalla Commissione Europea e dalla regione Piemonte.

Suitcase Stories vuole trattare la tematica delle migrazioni, delle diseguaglianze sociali e dei diritti umani portando un punto di vista insolito sui personaggi intervistati. Attraverso questo documentario, l’associazione MiCò vuole proporre una modalità alternativa per comunicare la migrazione, dare uno "spaccato" dell’immigrazione oggi in Piemonte, e nel Cuneese in particolare, riflettendo sulle diverse caratteristiche dei fenomeni migratori nel corso degli ultimi decenni e il loro impatto sul territorio, parlare del lavoro stagionale dei migranti e della loro sistemazione abitativa.

Attraverso le storie personali dei protagonisti si possono conoscere i diversi motivi che spingono i migranti a partire dai paesi d’origine, le condizioni sociali della popolazione migrante presente nel Cuneese, le conseguenze sulla vita cittadina di quartiere e i rapporti interculturali tra le varie etnie presenti in questo territorio. Il tutto senza dimenticare la dimensione umana di ciascun protagonista, la sua storia personale, le sue emozioni, i suoi sentimenti, insieme a speranze e paure per il futuro.

I protagonisti sono stati incontrati nei luoghi del viaggio: l’aereoporto di Levaldigi, la stazione dei treni di Cuneo e la stazione dei pullman (Movicentro) di Cuneo. Le valigie, e gli oggetti contenuti in queste, sono diventati lo spunto per narrare le storie personali e di migrazione. Ogni oggetto permette allo spettatore il recupero di frammenti di storia individuale e familiare in cui è possibile rintracciare somiglianze negli aspetti più emotivi e viscerali della nostalgia di casa, del bisogno di luoghi, sapori, colori, odori conosciuti, e anche di riportare a chi è rimasto, tracce, oggetti, testimonianze di quella nuova identità che si va costruendo.

L’ingresso alla proiezione è gratuito e la serata sarà occasione per raccontare la nascita e l’evoluzione del progetto e parlare, non soltanto attraverso le immagini, di migrazione, mobilità, obiettivi di sviluppo sostenibile.

 

VIDEO