Riceviamo: "Alla liberazione del Palazzo Uffici Finanziari (almeno dei 18 alloggi della palazzina mai utilizzati dal 2001) si può dire che abbia contribuito tutta Cuneo: come Sportello Casa dell’Unione Inquilini rivendichiamo il nostro ruolo che ha tirato fuori dalle lamentele di rito un tema bruciante per la città e lo ha imposto alle istituzioni.

I 18 alloggi della palazzina allevieranno la vita di altrettante famiglie e hanno un enorme valore politico e morale, tuttavia non risolvono la crisi della casa, che è un problema strutturale che vede in Cuneo una città gravemente colpita.

Secondo la convenzione firmata con il demanio, 5 appartamenti saranno assegnati gratuitamente ai Carabinieri, che traslocheranno dall’edificio di corso IV Novembre, venduto dalla Provincia a Confartigianato.

I 13 alloggi rimasti, tutti di grandi dimensioni, devono essere destinati a fini sociali: infatti sono 430 le famiglie che quest’anno a Cuneo hanno dimostrato di avere i requisiti necessari per accedere a una casa popolare e che sono aventi diritto alla casa popolare (non, come si sente spesso dire, richiedenti casa popolare).

Chiediamo al Consiglio comunale straordinario di Cuneo, convocato per lunedì 22 maggio al fine di deliberare l’acquisizione del Palazzo, di entrare nel merito dell’utilizzo degli alloggi, così come per quanto riguarda il degrado dell’intera struttura del Puf, che tanti soldi costa ai cittadini e cade letteralmente a pezzi.

Infine, l’art 26 comma 1 bis della legge 164/2014 (“Sblocca Italia”, articolo fortemente voluto dall’unione Inquilini) introduce misure urgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati e permette ai Comuni l’utilizzo di beni demaniali inattivi per progetti di recupero ad uso di edilizia popolare: occorre subito una mappatura di tali beni in città, avanzando quindi proposte di edilizia popolare".

Lo Sportello casa Unione Inquilini di Cuneo