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Cuneo e Fossano, il vescovo: "Chiese aperte e messe consentite anche se siamo in zona rossa"

FOSSANO

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CUNEO CRONACA - Monsignor Piero Delbosco, vescovo di Cuneo di Fossano, scrive a tutti i sacerdoti e diaconi delle diocesi dei Comuni: "In seguito all’ultimo DPCM del 3 novembre, sono giunte numerose richieste di chiarimento in merito alle attività pastorali e alle celebrazioni liturgiche. Non è giunta alcuna comunicazione ufficiale alle diocesi da Roma (CEI o Ministero). Mi sono consultato con il prefetto di Cuneo.

Anche se siamo in "zona rossa" dal DPCM si deduce: che i luoghi di culto rimangono aperti; non prevede il divieto di celebrare le Sante messe con la partecipazione del popolo; vanno rispettate tutte le norme del protocollo tra la CEI e il Governo (distanze, sanificazione degli ambienti, mascherina, igienizzazione delle mani). Faccio appello ad una scrupolosa osservanza. I fedeli possono visitare chiese e partecipare a funzioni religiose, nel proprio Comune; qualora debbano certificarne il motivo si può indicare la terza opzione prevista dal modulo, "altri motivi ammessi dalle vigenti normative", specificando "visita in chiesa" o "funzione religiosa".

Le attività liturgiche quali la comunione ai malati e le confessioni individuali certamente è possibile doveroso assicurarle, attenendosi alle normative igienico sanitarie previste. Vi chiedo di porre particolare attenzione alle visite ai malati in casa. Occorre essere sempre muniti di mascherina e mani santificate. E' bene segnalare in anticipo per telefono la visita. Le attività pastorali con i consigli pastorali, i gruppi giovanili, la preparazione al matrimonio, gli incontri biblici, invece, poiché vige il coprifuoco dalle ore 22:00 e sempre per un principio di cautela, è meglio sospenderle o più opportunamente proporle con collegamenti in streaming. Vanno sospese le attività in persona degli oratori in analogia con i centri sportivi.

Le Curie diocesane continuano a funzionare regolarmente, con la raccomandazione ai sacerdoti di recarsi di persona solo quando è davvero necessario, autocertificando in questo caso "comprovate esigenze lavorative"

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