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CUNEO/ "Che cosa non funziona nella gestione della pandemia": interpellanza al sindaco

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CUNEO CRONACA - Riceviamo dal consigliere comunale di Cuneo per i Beni Comuni, Ugo Sturlese, un'interpellanza avente per oggetto la risposta orale sul "Mancato contrasto ad assembramenti e comportamenti scorretti nella perdurante condizione di territorio in zona rossa ed insufficienti informazioni alla popolazione sui maggiori rischi della variante inglese del Coronavirus".

"Il sottoscritto Ugo Sturlese del gruppo consigliare Cuneo per i Beni Comuni, constatato che la provincia di Cuneo è stata per diverse settimane ed è tutt'ora tra quelle con i peggiori indici di contagio di tutta la penisola italiana con picchi arrivati fino alla enorme cifra di 430 casi per 100.000 abitanti, oltre il 60% della soglia sanitaria fissata per la zona di massimo rischio, ovvero la zona rossa, pari a 250 casi per 100.000 abitanti secondo il Decreto dello scorso 2 marzo 2021; che tuttora nella nostra provincia, sia pure in un trend in diminuzione, sono stati rilevati tassi superiori (261 casi per 100.000 abitanti) alla soglia tanto che il Decreto n. 47 del Presidente della Giunta Regionale, emanato in data 10 aprile 2021, ha disposto di mantenere particolari misure di contenimento in questa specifica area geografica, proponendo pertanto quanto segue: "Blocco totale di tutte le attività (zona rossa) per tutti i Comuni della provincia di Cuneo fino almeno al 13 aprile";

rilevato che anche dopo il Decreto del Ministero della Salute del 12 Marzo 2021 che collocava il Piemonte in zona rossa, è stato segnalato anche a Cuneo un preoccupante incremento di comportamenti scorretti e pericolosi per il contagio da Coronavirus 19 quali: la mancanza dell’uso della mascherina, il ritrovo in piccoli assembramenti presso le panchine di corso Dante senza le dovute precauzioni, il mancato contingentamento ed insufficiente controllo delle vie maggiormente frequentate della città come Corso Nizza, gli insufficienti controlli sul rispetto dell’uso della mascherina nei giorni del mercato del martedì, lo svolgimento anche in città confinanti di cerimonie con alto afflusso di partecipanti;

in secondo luogo, è da rilevare una insufficiente attività comunicativa, con specifico riferimento alla mancata sensibilizzazione della fascia giovanile cuneese (in generale più tendente di altre ad un rilassamento circa il rispetto delle regole anti-Covid)  circa i maggiori rischi derivanti dalla diffusione della cosiddetta variante inglese del Coronavirus che, stando alla maggioranza degli studi, rappresenta ormai la grande maggioranza dei casi presenti in Italia (circa l’86,7% per cento secondo la Fondazione Veronesi). Come è noto il maggiore tasso di contagiosità rispetto al ceppo originario di Coronavirus è pari a circa il 40% secondo l’Iss e si diffonde con maggiore facilità anche tra le fasce di popolazione più giovane, pur non sembrando ad oggi più pericolosa rispetto al ceppo originario nella mortalità;

sottolineato che particolarmente in questa fase di sviluppo della campagna di vaccinazione, che tuttavia procede al di sotto delle attese e delle previsioni governative, è necessario non allentare le misure di precauzione, onde evitare il protrarsi ulteriore dell’alto tasso di letalità particolarmente nelle fasce più anziane della popolazione, che ha connotato negativamente il nostro Paese, ed evitare la diffusione di ulteriori varianti del virus ancora più pericolose, ricordato che il sindaco, tra le sue competenze in base all’articolo 45 dello Statuto, ha anche: "l’emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica, di sanità e di igiene pubblica, l'informazione della popolazione su situazioni di pericolo per calamità naturali (e a maggior ragione in presenza di una larga diffusione del contagio)”, e ancora “il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili ed urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini”.

Ciò detto, interroga il sindaco per sapere per quale motivo, nonostante Cuneo avesse un tasso di contagiati assai più alto della media nazionale, non sono stati presi ulteriori provvedimenti di vigilanza e di contrasto agli assembramenti e al mancato rispetto delle regole di distanziamento rispetto alle ordinanze nazionali e regionali. Perché non c’è stata una chiara campagna di comunicazione per spiegare in modo efficace alla popolazione, in particolare ai giovani, la maggiore pericolosità della variante inglese del Coronavirus".

Ugo Sturlese, Cuneo per i Beni Comuni

 

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