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Cuneo capitale italiana della cultura 2020? "Ma ci faccia il piacere!"

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - Cultura a Cuneo, per Cuneo o per chi? Secondo il Bando del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), il conferimento del titolo “Capitale italiana della cultura”, in linea con l’Azione Ue “Capitale europea della cultura 2007-2019”, si proponeva i seguenti obiettivi: il miglioramento dell’offerta culturale, crescita della inclusione sociale e superamento del 
cultural divide; il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, nonché dello sviluppo della 
partecipazione pubblica; l’incremento dell’attrattività turistica; 
l’utilizzo delle nuove tecnologie; 
la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; 
il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale. 


La selezione della candidatura vincitrice avviene secondo i seguenti criteri di selezione:

a)  coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del 
territorio e grado di coordinamento e sinergia degli interventi proposti; 

b)  efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e 
dell’inclusione sociale; 

c)  previsione di forme di co-finanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri 
enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio; 

d)  efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l’attuazione del Dossier di candidatura e del 
monitoraggio dei risultati; 

e)  innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie; 

f)  capacità del progetto di incrementare il settore turistico; 

g)  realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a 
servizio della collettività; 

h)  coerenza del cronoprogramma. 


Cuneo capitale italiana della cultura 2020? Ma ci faccia il piacere! Qualcuno si era illuso che la nostra città ce l’avrebbe fatta? Non siamo riusciti nemmeno ad arrivare nelle prime dieci! Il Dossier allegato alla candidatura era decisamente abulico e assolutamente dispersivo: troppe cose mal organizzate. Una lunga elencazione di attività che vengono già svolte nei vari territori comunali senza alcuna proposta di coordinamento finalizzata a creare i presupposti per centrare il primo obiettivo del finanziamento: inclusione sociale e partecipazione pubblica!

Come si può pensare di mettere insieme quattro città (Cuneo, Saluzzo, Fossano e Mondovì) così diverse tra loro e mai così fieramente autonome ed autoreferenziali? Nessun tentativo di coordinamento in un progetto veramente comune che potesse far pensare alla valorizzazione di un territorio a vocazione agricola e montana. Cuneo non è mai riuscita, nel corso degli anni, a raggiungere il ruolo di capoluogo di Provincia, ma semplice collettore e distributore di risorse. Mai è riuscita a diventare riferimento di un territorio che è sempre stato fieramente diviso tra rivalità e personalismi.

Ma quale inclusione e valorizzazione culturale, se non sappiamo nemmeno valorizzare quello che la natura ci ha donato! La vera ricchezza del nostro territorio è la natura: agricola e paesaggistica. Si è provveduto a coinvolgere l'intero territorio? Le sue molteplici anime? No! Un progetto si costruisce insieme fin dall’inizio e non dopo.

Andatevi a leggere i Dossier di candidatura delle dieci città ammesse in finale e scoprirete come si lavora e quali sono i progetti futuri, magari qualche idea viene anche a voi in tema di partecipazione, condivisione, crescita sociale, dialogo, inclusione, innovazione, turismo e sostenibilità. C’è solamente da augurarci che tutto ciò che è stato fatto non vada disperso come lacrime nella pioggia…

Si può fare? Si deve fare!

Avv. Riccardo Sartoris, presidente Movimento Consumatori sezione di Cuneo

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