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Cuneo capitale della cultura? Il Toselli faccia molti passi avanti (o torni al passato)

CUNEO

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ANGELO BODINO - Il teatro Toselli di Cuneo ha una capienza di 580 posti, di cui 233 in platea (92 poltronissime), 92 palchi (20 palchissimi), 55 balconate (97 nella prima galleria, 103 nella seconda galleria) e il 6 ottobre inizierà la prevendita degli abbonamenti e dei biglietti. Come funzionerà la prevendita quest’anno? Sarà come l’anno scorso o, forse, è auspicabile qualche innovazione?

In tutte le parti d’Italia, e in particolare al teatro Regio di Torino e al teatro Sociale Giorgio Busca di Alba, si cerca di favorire il perpetuarsi dell’abbonamento da parte degli "aficionados" che costituiscono il cosiddetto "zoccolo duro" i quali, con la loro presenza annuale, garantiscono la fattibilità degli spettacoli programmati e, proprio per tal ragione, dovrebbero avere come "premio di fedeltà" la facoltà di usufruire di un "diritto di prelazione" all’apertura della prevendita.

Cosa significa diritto di prelazione? Significa che chi ha sottoscritto l’abbonamento annuale nell’anno precedente ha la possibilità di poter continuare ad occupare lo stesso posto in platea, palchi, balconate e gallerie e, al momento della prevendita, ha la corsia preferenziale per confermare l’abbonamento.

E' giusto o sbagliato? E' o non è un privilegio? A tal riguardo, la risposta l’ha data il Comune di Cuneo, che dal 2014 lo ha soppresso ed ora occorre fare la fila nei giorni definiti e, se sei fortunato, ti riprendi il tuo posto e, se non lo sei, ti ritrovi dove il caso vuole.

Ricordo che ai miei tempi (quelli dell’indimenticato assessore alla Cultura Nello Streri) facevamo notte fonda per accaparrarci l’abbonamento e, addirittura, c’era chi pernottava in camper, ma quel tipo di fila e quel tipo di perdita di tempo rappresentava un momento di comunità goliardica, di simpatia, di divertimento, di emozione e di belle sensazioni.

Questo era il valore aggiunto per stare insieme, per creare una comunità culturale, per far nascere il cosiddetto zoccolo duro degli amanti del teatro Toselli, e come valore aggiunto zoccolo duro si formò!

E adesso? Lo zoccolo duro, quello coeso ed unito degli aficionados, non esiste più e quindi è lecito chiedere per quale motivo bisogna smorzare l’entusiasmo di chi crede ancora che andare a teatro voglia dire emozionarsi stando insieme alla famiglia, agli amici, alle persone con cui condividere il tuo modo di essere?

E quindi? Perché non ripristinare il cosiddetto diritto di prelazione e dare il premio fedeltà al cosiddetto zoccolo duro?

Perché non trovare il modo di incentivare la partecipazione dei giovani con sconti "low cost" di biglietti ed abbonamenti?

Perché non trovare il modo di evitare che una persona disabile sia costretta a vedere lo spettacolo con la carrozzella posizionata in mezzo al corridoio, privandola della gioia di stare vicino ed insieme ai propri amici, creando uno spazio adeguato adiacente alle poltrone?

Perché il programma della stagione teatrale viene presentato nelle apposite commissioni senza alcun confronto e coinvolgimento con quelli che poi acquisteranno i biglietti o gli abbonamenti, che saranno gli unici titolati a giudicare la bontà della scelta programmatica?

Perché il teatro non deve essere messo a disposizione delle scuole (siano esse quelle elementari, oppure quelle superiori al mattino o al pomeriggio) con il preciso scopo di stimolare la partecipazione culturale, teatrale e musicale degli studenti?

Queste sono alcune domande (ma ce ne sarebbero altre da porre ancora) che rivolgiamo all'Amministrazione Borgna-bis, in particolare alla nuova assessora Cristina Clerico, nella speranza che il teatro Toselli ridiventi il fiore all’occhiello della nostra città e ridiventi il riferimento culturale che si addice alla città che vuole diventare per il 2020 "Cuneo capitale italiana della cultura".

Sarà così? Aspettiamo l’ouverture della stagione 2017/18 ed avremo modo di giudicare...

Angelo Bodino

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