CUNEO
In occasione del settantaduesimo anniversario dalla Liberazione dal nazifacismo, Anpi Cuneo ricorda tutti i partigiani.
Il tema di quest’anno sono gli "Antifascismi oltre confine” e per questo motivo l'Anpi ha scelto di commemorare Amilcare Debar "Taro", partigiano combattente. Nato a Frossasco nel 1927, aveva sedici anni quando entrò, come staffetta, nelle Formazioni Garibaldi.
E' stato sul Montoso di Bagnolo Piemonte, nella valle Infernotto e in altre valli cuneesi come portaordini. Sfuggito alla fucilazione, raggiunse le Langhe, dove divenne partigiano combattente nella 48° Bgt. Garibaldi “Dante Di Nanni” del comandante Barbato con cui rimase fino all’aprile del ’45, partecipando alla Liberazione di Torino.
Taro, dopo la Liberazione, si arruolò nella polizia di Stato, ma a ventidue anni si congedò e ritornò tra la sua gente, i nomadi sinti. E’ sempre vissuto a Cuneo, prima nell'accampamento sotto il viadotto Soleri, poi nel campo nomadi di Cerialdo.
Taro, in qualità di presidente dell’Opera Nomadi, ha rappresentato il suo popolo all’Onu, a Bruxelles, alla Cee e a Strasbrurgo, al Consiglio d’Europa. Ha fatto conoscere le persecuzioni razziali subite dai popoli nomadi, molti dei quali furono deportati nei campi di sterminio nazisti.
Nel 2004 ha rilasciato interviste alla "Shoah Foundation History" che conserva nel suo archivio le testimonianze dei sopravvissuti dai campi di sterminio e alle persecuzioni, con l’intento di “combattere il pregiudizio, l'intolleranza e l'integralismo che generano sofferenza e razzismo”.
Taro sarà ricordato lunedì 24 aprile alle 17 a Cuneo, al monumento della Resistenza, con letture, musica gitana e canti della Resistenza.