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Cuneo, 5 studenti a confronto sulla Dad: "Funziona, ma troppe ore al computer"

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - La comparazione fra la Dad e la didattica in presenza è un falso problema. La caratteristica nazionale di cercare contrasti, redigere pagelle, inventare divisioni e classifiche, risale ancora più a monte dei Guelfi e Ghibellini, di dantesca memoria. La pandemia ha costretto alla opportuna chiusura di tutte le scuole, poiché la vetustà degli edifici, l’insufficienza di aule, palestre, laboratori, l’assenza di piscine, non hanno consentito, salvo per qualche materna o elementare, la continuazione della didattica in presenza. Per talune medie si è provato a non chiudere. Ma la mancata risoluzione del problema dei trasporti locali, soprattutto nelle grandi città, lo ha reso difficile o non opportuno per l’alto rischio di contagi.

L’estate avrebbe dovuto portare consiglio sia nel governo che soprattutto nelle ministre a ciò nominate, affinché venisse assicurato, alla ripresa autunnale, il ritorno a tempo pieno ed all’insegnamento in presenza. Così non è avvenuto. Si è restati a casa in parecchie regioni, soprattutto per le medie. Le superiori hanno cercato, non ovunque, di sostituire l’insegnamento in presenza con quello a distanza. La riuscita di tale operazione è stata affidata a presidi, insegnanti ed allievi, con la collaborazione delle famiglie. Non ovunque si sono verificati impegno uniforme e risultati positivi, stanti le diversità locali e la molteplicità delle persone impegnate.

L’insegnamento a distanza non è sostitutivo né migliore di quello in presenza. Ci siamo trovati davanti ad una emergenza imprevista, che ragionevolmente avrebbe potuto essere, se non superata, attenuata con l’opera fattiva e non negligente, o addirittura l’inerzia, dei vertici nazionali e talvolta regionali. In molte parti d’Italia si considera andato perso ogni insegnamento fin dalla primavera, poiché non si è riusciti ad aprire le scuole e sperimentare altre modalità, con parziali riprese e l’utilizzo dei mezzi informatici. Le mie considerazioni sono limitate a quanto pare essere avvenuto in alcuni licei ed istituti superiori del nostro capoluogo provinciale.

Con l’imprevisto arrivo della variante inglese del Covid, appare incerta la prevista riapertura dopo l’epifania, anche se al 50% nelle superiori. La presenza dei banchi a rotelle, ove pervenuti, non sarà determinante né migliorativa per superare tali problemi. Materne ed elementari utilizzano gestioni locali di trasporto, spesso comunali. Possono perciò procedere o continuare con l’insegnamento in presenza, evitando assembramenti in ogni fase del percorso scolastico degli studenti. Per gli istituti superiori, la soluzione governativa dovrà essere attuata con attenzione, collaborando con gli addetti ai trasporti, presidi ed insegnanti, così come lo scaglionamento all’ingresso e all’uscita dovrà essere sperimentato, intervenendo con opportune modifiche, fino a quando il pericolo di contagio resterà in atto ed il vaccino consentirà un graduale ritorno alla normalità.

Ho richiesto direttamente ad alcuni studenti degli ultimi anni delle superiori le impressioni circa il funzionamento della didattica a distanza come svoltasi fino ad ora. A cinque di essi sono state inviate le domande qui riportate, con invito a formulare risposte con non più di dieci righe per ognuna. Mi sono tempestivamente pervenute le considerazioni dei medesimi.

Hai avuto problemi di connessione e di ubicazione per seguire le lezioni a distanza dall’inizio di tale modalità di insegnamento ad oggi?

L’insegnamento a distanza è stato continuo e costante, con la partecipazione degli insegnanti e dei compagni, con lo svolgimento normale dei programmi?

Il tempo dedicato alle lezioni di spiegazione è stato uguale, maggiore o minore in rapporto alla didattica in presenza?

Le interrogazioni e le prove scritte sono state più frequenti o meno che in presenza?

Ritieni che, nel complesso, come si è svolta finora la DaD sia stata idonea a fornire il medesimo insegnamento e a svolgere verifiche ed interrogazioni idonee per accertare la preparazione degli studenti, così come l’insegnamento in presenza?

Che cosa proponi per migliorare la DaD, in vista di una probabile prosecuzione di tale modalità quanto meno per il 50% del tempo per il residuo annuo scolastico in corso?

Ti è mancata la socialità. Se è così, indica cosa ritieni di aver perso e come vorresti correggere tale carenza, se la DaD proseguirà per il tempo totale o parziale al 50% fino al termine delle lezioni.

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Henrietta, liceo classico "Silvio Pellico", Cuneo

Non particolarmente. Ovviamente la connessione non è costantemente ottima, ma i problemi sono pochi e scarsamente frequenti. Sicuramente, facendo scuola da casa, si presenta la necessità di riorganizzare gli spazi, separando il contesto scolastico da quello familiare, che può essere un fattore di disturbo e distrazione.

L’insegnamento è stato costante e lo svolgimento dei programmi abbastanza in linea. Forse è venuta meno la partecipazione e l’interazione da parte degli studenti.

La durata delle lezioni è leggermente minore, ma l’intensità richiesta per attenzione e concentrazione è la stessa.

Il numero di prove scritte e orali è rimasto invariato o, in alcuni casi, leggermente diminuito.

A parer mio, la DaD è un valido sostitutivo della scuola in presenza. Certamente ci sono degli elementi negativi ma, in questo grave periodo, mi sembra la soluzione migliore.

Più interazione e comunicazione fra studenti e insegnanti e maggiore considerazione dei compiti e dell’impegno richiesti anche in DaD

La mancanza di socialità non è dovuta unicamente alla scuola ma, in generale, alla situazione che stiamo vivendo da quasi un anno. Credo comunque che nel 2020 fortunatamente ci siano svariati mezzi per mantenersi in contatto con gli amici. La carenza sociale che riguarda la scuola potrebbe essere risanata creando più coinvolgimento collettivo durante la didattica, quindi attraverso gruppi di lavoro e momenti di discussione e confronto collettivi.

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Bruno, indirizzo Informatica I.T.I.S., Cuneo

Sì, ho avuto problemi di connessione durante questi mesi. Alcune volte a causa della mia connessione privata e altre per l'eccessivo utilizzo dei server di Google Meet, che risultavano lenti e davano errori di accesso.

Nella mia scuola il trimestre è stato fatto in presenza quindi la didattica a distanza è stata messa da parte, appena siamo in didattica a distanza, questa, è stata ripresa in modo continuo.

Sia in presenza che in DaD le ore di lezione durano 50 minuti, però se teniamo conto che in presenza gli spostamenti degli insegnati da aula ad aula fanno perdere circa 5/6 minuti, si può dire che a distanza si hanno dei minuti in più.

Data la poca affidabilità delle prove scritte a distanza, gli insegnanti hanno preferito fare prevalentemente prove orali valide solamente con la webcam attiva.

Dal mio punto di vista, la didattica a distanza ci ha permesso di apprendere dei contenuti, ma non nello stesso modo in cui avremmo fatto in presenza, ad esempio: noi del laboratorio di informatica per un mese circa abbiamo dovuto fare lezioni di teoria perché il prof ha dovuto riorganizzarsi, non solo lui ma anche altri insegnanti tecnico-pratici.

Credo che per migliorare la DaD ci vorrebbero delle pause più lunghe tra le ore di lezione.

Non mi sono mancati particolarmente i miei compagni, perché ci parliamo sempre sui social e anche con chiamate video.

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Britney, liceo indirizzo sportivo "E. De Amicis", Cuneo

Il problema principale, inizialmente, è stato il fatto di seguire le lezioni in un luogo lontano dalla connessione internet e questo disturbava la mia lezione, però poi sono riuscita ad installare un amplificatore, per riuscire a seguire in maniera ottimale la lezione, senza interruzioni.

Nel primo lockdown c’è stata molta disorganizzazione, infatti molte ore di lezione non venivano svolte; in questa seconda quarantena, posso affermare e confermare che c’è stata più organizzazione. Le lezioni sono state svolte correttamente e con la giusta durata.

La durata della lezione, per quanto riguarda la mia scuola, è diminuita rispetto alla “normalità”.

No, le interrogazioni e le verifiche non sono state più frequenti, ma erano più che altro sbilanciate: ci sono state infatti settimane in cui avevo 4/5 interrogazioni o verifiche e altre in cui i colloqui orali erano meno frequenti.

Sì, ritengo che la DaD finora sia stata adatta sia dal punto di vista dell’insegnamento che delle interrogazioni; inutile dire che, però, preferisco la didattica in presenza.

Per il miglioramento della DaD proporrei di inserire delle attività interattive da svolgere, ovviamente, inerenti all’argomento trattato.

No, la socialità non mi è mancata, perché sono riuscita a tenermi in contatto con i miei amici e con le persone che per me sono importanti; forse, la cosa che più mi è mancata, è il sapere di avere la libertà di poter fare determinate cose, anche la più banale.

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Chiara, liceo linguistico "E. De Amicis", Cuneo

Quasi mai, ma ho dovuto investire in estensioni del Wi-fi in modo da avere una stabilità di connessione in tutta casa.

All’inizio della DaD no, per niente. Invece quest’anno, con l’impegno di tutti, riusciamo a seguire il normale orario delle lezioni ed avere continuità nell’apprendimento.

Come ho già detto, da quest’anno sì. Le ore sono di 40 minuti per permettere una pausa dallo schermo prolungata, ma l’orario rimane uguale a quello scolastico in presenza e tutti i professori si sono impegnati a sfruttare il tempo a loro disposizione per procedere con il programma.

Meno che in presenza e, per quanto riguarda la mia esperienza, quasi esclusivamente orali. Alcuni professori, avendoci già assegnato una valutazione in presenza, non hanno più né interrogato né, tantomeno, fatto compiti scritti, cosa che in presenza sarebbe avvenuta.

Di quest’anno sì, decisamente! Si prosegue con il programma giorno dopo giorno, magari più lentamente che in presenza data la ridotta durata delle ore. Per quanto riguarda interrogazioni e verifiche, dipende dai prof (come ho detto alcuni non ci hanno nemmeno dato una valutazione in DaD, riservando nuove verifiche e interrogazioni all’inizio del pentamestre).

Darei voti con maggior frequenza, per verificare il corretto apprendimento dei ragazzi senza accumulare materiale. Questo avvantaggerebbe anche noi ragazzi in quanto, ripassando volta per volta, comprenderemmo meglio i concetti e non accumuleremmo dubbi, che magari rimarranno sempre irrisolti.

Sì, la socialità manca, ma penso che rimanendo in DaD non sia né possibile né pensabile pretendere socialità.

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Giulia, liceo scientifico bilingue EsaBac, Cuneo

Per quanto riguarda l’ubicazione, non ho avuto alcun problema, mentre la connessione alcune volte saltava e non mi è stato facile seguire. Nel complesso però posso ritenermi fortunata poiché ho quasi sempre avuto condizioni ideali per seguire le lezioni.

Sì, abbiamo proseguito i programmi di tutte le materie e svolto sempre lezione. Sia i compagni che gli insegnanti si sono mostrati disponibili e partecipativi.

Il tempo dedicato alle lezioni di spiegazione è stato ridotto rispetto alla didattica in presenza poiché le ore di lezione in didattica a distanza erano di minore durata. Nonostante questo, il tempo a disposizione è stato sfruttato al massimo.

Per quanto riguarda le prove scritte, sono state ridotte drasticamente e sostituite da interrogazioni molto più frequenti.

Per quanto possibile penso che la didattica a distanza sia riuscita ad essere idonea e all’altezza della didattica in presenza. Anche se ho trovato molto pesante stare al computer al mattino per le lezioni e al pomeriggio per svolgere i compiti.

Vorrei che il carico di lavoro a casa non fosse così vasto, anche se capisco che le lezioni in DaD non siano completamente equivalenti a quelle in presenza, e che interrogazioni e verifiche siano meglio distribuite.

Sinceramente mi è mancato il rapporto con i compagni e non penso che la socialità possa essere sostituita completamente dalla DaD; nonostante ciò ho trovato molto utile fare dei lavori di gruppo come presentazioni Powerpoint in modo da poter spendere del tempo insieme anche attraverso un computer.

Piercarlo Barale

 

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