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Slitta a venerdì il lockdown anche in provincia di Cuneo con il Piemonte che sarà una "zona rossa"

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm che divide l'Italia in tre fasce: "gialla", "arancione" e "rossa", quella con più vincoli e divieti. Zona rossa, oltre a Lombardia, Valle d'Aosta e Calabria, sarà il Piemonte compresa la provincia di Cuneo, dove a partire da venerdì 6 novembre e per almeno 15 giorni scatterà il lockdown, con verifiche settimanali. Lo slittamento è stato disposto per consentire a tutti di disporre di tempo utile per organizzare le proprie attività. QUI IL TESTO INTEGRALE DEL NUOVO DPCM

Nella fascia rossa tornerà l'autodichiarazione (CLICCA QUI PER IL MODULO) e saranno ammessi soltanto spostamenti motivati da ragioni di lavoro, salute, studio e di necessità e sarà consentito il rientro presso il proprio domicilio o residenza. Resteranno aperte soltanto le fabbriche, i negozi di generi alimentari, edicole, farmacie, parafarmacie, tabaccherie, parrucchieri e barbieri, oltre ai negozi di biancheria, vestiti per bambini, fiori e profumi. Chiuderanno bar, ristoranti, stop a musei e mostre. Scuola in presenza fino alla prima media.

La decisione è stata presa dopo un lungo confronto e scontro con i governatori delle Regioni. A tal proposito Cirio si era così pronunciato martedì sul nuovo Dpcm: "Le Regioni rilevano come la seconda ondata della pandemia stia colpendo in maniera generale tutto il territorio nazionale e ribadiscono, pertanto, la richiesta di univoche misure nazionali ed, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale.

[....] Si rende indispensabile instaurare un contraddittorio per l’esame dei dati con i dipartimenti di prevenzione dei servizi sanitari regionali prima della adozione degli elenchi delle regioni di cui alla prevista ordinanza del Ministro della Salute. Non appaiono, infatti, chiare le procedure individuate e le modalità con le quali sono definite le aree e i territori a più alto livello di rischio e le modalità e le tempistiche con le quali viene declassificato il livello di rischio.

[....] È indispensabile che, contestualmente all’emanazione del d.p.c.m., vengano definite, attraverso un provvedimento di legge, l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito limitazioni, sospensioni e/o chiusure. Con il medesimo provvedimento è necessario introdurre meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche.

È, infatti, assolutamente indispensabile dare certezze al fine di scongiurare un effetto depressivo e conseguenti problemi sociali, assicurando la contemporaneità delle misure di contenimento dell’epidemia con quelle di sostegno alle categorie economiche e sociali colpite. È, inoltre, necessario prevedere misure normative e adeguate risorse finanziarie per riconoscere ed estendere i congedi parentali per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e le misure economiche di conciliazione per i lavoratori autonomi”.

Durante l’incontro il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio aveva sottolineato in particolare che:

"Se si chiedono ulteriori sacrifici al mondo delle imprese pretendiamo che siano condizionati all’attuazione di queste misure immediate da parte del Governo. Chiedo, innanzitutto, l’esenzione totale dalle tasse per quanto ancora da pagare nel 2020 e per tutto il 2021 per le attività interessate dal nuovo decreto, e che questo venga contestualmente scritto in legge. Considerati i tempi della burocrazia statale, chiedo anche che i ristori abbiano stanziamenti e tempi certi di erogazione.

Ho dato la disponibilità come Regione Piemonte a gestire direttamente i fondi messi a disposizione dallo Stato, forte dell’esperienza degli oltre 130 milioni di euro di indennizzi erogati sui conti correnti di oltre 70 mila attività piemontesi in meno di un mese, risorse che mi risulta peraltro siano le uniche arrivate nelle tasche delle nostre imprese del commercio.

Chiedo, infine, che venga prevista espressamente l’autorizzazione al congedo parentale, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi, di cui incredibilmente al momento nel Dpcm non c’è traccia. Inoltre, in attuazione della possibilità data ai Consigli regionali di proporre iniziative di legge nazionali, presenterò domani stesso una proposta di legge che imponga una tassazione straordinaria alle piattaforme internazionali di vendita online per tutta la durata delle nuove misure del Governo, prevedendo di destinare la totalità dell’introito ai piccoli esercizi commerciali di vicinato”.

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