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Corso Piave ad Alba non dev'essere sempre dimenticato dagli eventi

ALBA

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BRUNO MURIALDO - Mentre la parte centrale di Alba ha una vivacità dovuta agli eventi che si svolgono durante l’anno  fiera, mercatini, Vinum ecc., l'immediata periferia rimane totalmente fuori da questo circuito importante per il commercio.

Alba non è soltanto il centro storico, dicono gli abitanti della di corso Piave, ma sono anche quei borghi che soffrono per la loro totale estraneità alle manifestazioni che si svolgono sempre e soltanto nel perimetro del centro storico.

Molti lettori sottolineano la necessità di vivacizzare Borgo Piave definito “zona da coprifuoco” per l'abbandono da ogni evento e dal turismo, particolarmente importante per le attività economiche.

Quello dell’isolamento delle vicinissime periferie dalle manifestazioni importanti è una realtà che naturalmente sentono quelli che operano fuori dalle mura e sicuramente non facile da soddisfare per una certa coreografia che vede il centro storico più consono.

C’è bisogno che l’Amministrazione comunale studi dei progetti per rendere più attraente la periferia. Gli abitanti di quei borghi, i quali pagano i tributi come tutti gli altri, sentono la necessità di uscire da quell’esclusione  che separa la città centrale dalla zona esterna.

Portare una parte del mercato del sabato in corso Piave e in corso Langhe, liberando l’intasamento di via Maestra,   incrementando i mercatini di nicchia con una netta distinzione di prodotti  della nostra terra tanto amati dai visitatori, potrebbe essere un inizio; dopodiché è necessario che l’Amministrazione raccolga le idee dei cittadini per iniziare un percorso che ridia fiato alle attività coinvolgendo il più possibile tutti.

In un momento fortunato per il turismo non è bello che delle realtà probabilmente interessanti non trovino uno sbocco per far conoscere al mondo quello che sono capaci a dare.

Bruno Murialdo

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