CUNEO
Dalla terza indagine trimestrale congiunturale del 2019 realizzata da Confartigianato Imprese Piemonte emergono segnali di moderato ottimismo.
Per quanto riguarda le stime di produzione totale il saldo diventa ancora più positivo, salendo dal 3,57% al 5,70%.
Il saldo dei nuovi ordini diventa positivo, passando dal -1,72% allo 0,55%.
Un peggioramento delle previsioni si registra in merito al carnet ordini poiché le aspettative di disporre di commesse di lavorazione superiori ai tre mesi scendono dal 2,45% all’1,75% e le mancate risposte salgono dal 29,98% al 51,38%, a testimonianza di un perdurante stato di incertezza.
Il saldo dei nuovi ordini per esportazioni si mantiene negativo, ma si riduce passando dal -1,99% al – 0,95%.
Una nota positiva viene dalle previsioni relative all’andamento occupazionale con il rafforzamento della positività del saldo, che sale dallo 0,05% all’1,24%; coloro che intendono assumere apprendisti salgono dal 5,81% al 6,09%.
Gli intervistati che prevedono investimenti per ampliamenti salgono dal 5,85% al 6,22%. Le previsioni di investimenti per sostituzioni crescono dal 26,45% al 29,10%.
Coloro che non hanno programmato investimenti scendono dal 41,15% al 38,40%; le mancate risposte scendono dal 26,55% al 26,28%.
Le previsioni di ritardi negli incassi aumentano dal 24,45% al 36,78%.
“Le imprese artigiane – commenta Giorgio Felici presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – vedono un pò meno nero e desiderano continuare a lavorare con la determinazione di sempre. Al parziale miglioramento delle aspettative degli intervistati ha influito probabilmente da un lato la decisione dell’Unione Europea di non avviare la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, dall’altro il calo dello spread che se per una parte delle forze politiche è una notizia pessima è invece una ottima per le imprese. Ciò giova alla sostenibilità del nostro debito pubblico e influisce in senso positivo sulle scelte degli imprenditori e più in generale della collettività. Tale risultato deve però essere consolidato, anche e soprattutto in vista della legge di bilancio 2020 che dovrà riuscire nell’impegnativo compito di conciliare il sostegno alla crescita, la riduzione della pressione fiscale ed il mantenimento dei conti pubblici in ordine”.
“Confidiamo – prosegue Felici – che il confronto iniziato tra Governo e Parti Sociali possa andare nella giusta direzione per rafforzare lo sviluppo e migliorare anche l’andamento strutturale della finanza pubblica. Per quanto riguarda il Piemonte abbiamo iniziato il dialogo con la nuova Giunta regionale, confidando che possa essere pienamente ripreso il metodo concertativo sia a livello politico che tecnico, in modo da poter portare al decisore pubblico le istanze e le proposte della categoria artigiana allo scopo di poter contribuire alla costruzione di valide politiche regionali per la legislatura appena iniziata”.
La terza indagine trimestrale 2019 svolta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte è stata elaborata sulla base di un’intervista telefonica rivolta ad un campione di quasi 2.300 imprese artigiane piemontesi, selezionate tra i principali comparti di produzione e di servizi.