CUNEO
Non si arrenderà, nonostante la condanna in appello a quattro mesi con la condizionale infertagli dal tribunale di Aix-En-Provence. Cédric Herrou, l'agricoltore 37enne di Breil-sur Roya, è diventato nell'ultimo anno l'emblema del cittadino europeo che mette a rischio la propria vita per garantirne una migliore ai migranti.
Cédric era in attesa di processo con l’accusa di aver aiutato centinaia di migranti irregolari a oltrepassare il confine italo-francese quando ha parlato a Cuneo nel febbraio di quest'anno. Dapprima condannato in primo grado dal tribunale di Nizza a una multa di 3mila euro, gli è stata poi inflitta una pena di otto mesi con la condizionale. L'ultimo arresto risale al 24 luglio, quando è stato fermato alla stazione ferroviaria di Cannes mentre cercava di accompagnare a Marsiglia 156 migranti.
La sentenza arriva in un momento in cui il "caso Herrou" sta facendo molto discutere. Secondo il procuratore di Nizza, Herrou avrebbe cercato di utilizzare una legge del 2012, che prevede un’immunità penale per tutti coloro che prestano soccorso a stranieri senza fini di lucro, commettendo il "reato di solidarietà". Negli ultimi mesi, con gli attivisti dell'associazione 'Roya citoyenne', ha aiutato centinaia di migranti, fornendo loro vitto, alloggio e assistenza legale nelle procedure di richiesta d’asilo.
Il contadino non sembra essere intenzionato a fermarsi, neanche di fronte alla "minaccia" di altri processi. Ora infatti è atteso il suo ricorso in Cassazione contro la condanna.
(Un momento dell'incontro a Cuneo con Cédric Herrou, a sinistra)