Riceviamo: 'Di sera, stazione di Porta Nuova a Torino. Una bella musica si diffonde sotto le arcate, esaltata dai vuoti della grande hall. Mi avvicino: un uomo suona il pianoforte, a disposizione di chi ha voglia (e mestiere). Chopin, Beethoven e soprattutto Ludovico Einaudi il suo repertorio.

Accanto a lui un giovane chitarrista di strada rinfodera la chitarra e ascolta in religioso silenzio, un barbone batte a tempo il piede sul pavimento, due ragazzi si sussurrano qualcosa seduti sul muretto, un viaggiatore con zainetto in spalla si ferma e volgendo le spalle finge di non ascoltare, una ragazza si appoggia al piano come una cantante, altri passano frettolosi rallentando solo in prossimità del piccolo capannello.

Tutti interessati: pochi gettano uno sguardo indifferente, solo uno mostra una smorfia di disprezzo. Un’ora e mezzo di musica aspettando il treno dalla Riviera: non ricordo l’attesa di un treno così rilassante e piacevole'.

Teresio Asola